La Regione viene in soccorso della Gesip, anche se la protesta non si ferma. Il vertice pomeridiano svoltosi a Palazzo d’Orleans, a cui ha partecipato anche il prefetto Umberto Postiglione e il commissario del comune di Palermo Luisa Latella, ha ufficializzato la disponibilità del presidente Raffaele Lombardo a scendere in campo per salvare la società partecipata del capoluogo siciliano.
Il governatore non è disposto a staccare un assegno in bianco, ma entro il 15 aprile dirà quanti soldi potrà mettere sul piatto la Regione e chiederà al governo nazionale un nuovo tavolo tecnico, con comune e prefetto, per affrontare il delicato tema delle ex municipalizzate. Già, perché anche se arrivassero i milioni necessari alla proroga da qui a fine dicembre per la Gesip, entro il 2012 vanno liberalizzati i servizi pubblici locali, che interessano Amia e Amat, o quantomeno vendere a privati il 40% delle società. Servirà un piano complessivo, quindi, che metta in sicurezza le aziende e assicuri i servizi alla quinta città d’Italia.
I soldi necessari potrebbero arrivare in parte dal Fondo sociale europeo, se necessario, per la riqualificazione del personale (circa 20 milioni) che potrebbe così permettere alla Gesip di acquisire nuovi servizi come l’assistenza agli anziani. Durante il summit è stata valutata anche la possibilità di una nuova ordinanza del governo nazionale, sulla falsa riga di quella dello scorso anno che si avvalse dei 45 milioni attinti a un fondo di premialità.
“I lavoratori sono molto soddisfatti di questo vertice – dicono i sindacalisti Salvo Barone di Asia, Sandro Cardinale di Usb e Totò Spatola di Cisaf – che ci dà nuove speranze. Le nostre manifestazioni, però, non si fermano: domani saremo in corteo dalla Statua fino a piazza Pretoria e vedremo per la prossima settimana. Chiediamo che venga approvata la proroga fino al 21 maggio da parte del comune”.
Di diverso tenore il commento della Uiltucs. “Trattandosi del primo incontro, la disponibilità del presidente della Regione è risultata generica e priva di proposte operative- dice Pietro La Torre, segretario Uiltucs Sicilia – per altro a livello di risorse finanziarie si è parlato solo della formazione del personale, per circa 20 milioni, a valere su risorse comunitarie. Al contrario, noi abbiamo ribadito la necessità di un piano strutturato che risolva definitivamente la problematica della Gesip e delle partecipate, che però ha la necessita dei tempi giusti per essere ideato e progettato al tavolo nazionale. Il piano dovrá essere concertato e dovrà porre le basi per il futuro senza la necessità di continui interventi tampone. Nei nei prossimi giorni valuteremo le iniziative da mettere in atto per tutelare i lavoratori”.