GH Catania, dipendenti “rifiutati”| “Violate norme a nostra tutela” - Live Sicilia

GH Catania, dipendenti “rifiutati”| “Violate norme a nostra tutela”

Quattro ex dipendenti della Aviation Services S.p.a si ritrovano improvvisamente senza lavoro. A seguito di un passaggio di attività per conto di una compagnia aerea vengono ceduti alla GH Catania. Ma quest’ultima non li avrebbe presi in carico.

CATANIA – Si è risolto con un nulla di fatto l’incontro svoltosi quest’oggi all’Enac in merito alla vicenda che vede quattro ex lavoratori dell’aeroporto Fontanarossa improvvisamente senza lavoro. I fatti segnalati risalgono all’1 novembre scorso, a denunciare il caso sono gli stessi quattro ex dipendenti della Aviation Services S.p.a, quale società Handling operante nello scalo etneo e specializzata nella gestione delle attività aeroportuali di terra. “Ci siamo presentati – raccontano – al nostro posto di lavoro, ma siamo stati rifiutati dalla GH Catania senza chiarirne i motivi. Da vent’anni lavoriamo in quell’aeroporto, quanto è accaduto viola ogni norma a tutela del lavoratore”.

I quattro lavoratori a seguito di un passaggio di attività svolte per conto di una nota compagnia aerea inglese venivano ceduti alla GH Catania. Ma qualcosa sarebbe andato storto. “Per di più oggi – proseguono – abbiamo dovuto sopportare questa ennesima umiliazione. Ringraziamo l’Enac per averci dato modo di parlare e raccontare la vicenda, ma speravamo che la GH tenesse fede all’accordo preso ad aprile, ma invece niente. Ci riserviamo di procedere contro la società mediante i nostri avvocati”.

La Gh Catania, stando al loro racconto, avrebbe respinto la prestazione lavorativa dei quattro dipendenti, contravvenendo agli impegni presi con i sindacati. I quattro, sarebbero stati assunti molti anni fa con contratto a tempo indeterminato. Al centro dell’impiego risulterebbero già disoccupati senza che abbiano mai ricevuto alcuna comunicazione. I passaggi da una società a un’altra delle attività Handling gestite per conto di un vettore per i voli, in questo caso, operante sullo scalo di Catania, sono solitamente comprensivi dei posti di lavoro. O almeno così prevedrebbe la clausola sociale contenuta nel contratto collettivo nazionale. Ad aprile del 2015 in previsione di tale trasferimento i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl assieme alle due società Gh Catania e Aviation Services siglarono un preciso accordo sindacale a tutela dei posti di lavoro. I lavoratori interessati dal trasferimento erano 14 in tutto. “All’interno del nostro contratto – continuano –vige una clausola sociale per la tutela del posto di lavoro e il mantenimento dei medesimi parametri retributivi. Vale a dire che dove va il lavoro va anche il lavoratore”.

“In merito alle problematiche – si legge nell’accordo sindacale – inerenti e derivanti dal passaggio di servizio a favore del vettore (..) da Aviation Services spa (uscente) a GH Catania (subentrante), il passaggio del personale, in totale 14 unità lavorative, come da elenco allegato è previsto e verrà operato per dare ottemperanza all’art. H37 del CCNL, dopo intese raggiunte tra le due società di handling”.

Ma il trasferimento dei lavoratori dalla Aviation alla GH Catania è stato programmato in due momenti diversi, per motivi non chiariti: al 1 primo maggio risale il passaggio dei primi dieci lavoratori, mentre l’1 novembre era previsto il trasferimento effettivo degli altri quattro dipendenti, quelli oggi rimasti senza lavoro. “La GH Catania – proseguono – è tenuta a farsi carico dei lavoratori, di tutti. Ma così non è avvenuto”. Solo i primi dieci sarebbero stati regolarmente assorbiti dall’azienda. “Noi quattro invece siamo rimasti fuori e senza una giusta causa. Tecnicamente non possiamo neanche considerarci licenziati, perché non abbiamo ricevuto alcuna lettera. Semplicemente ci hanno rifiutato a lavoro”. Nel frattempo, i quattro dipendenti avrebbero continuato a ricevere lettere dalla Aviation Services di Catania, che li rassicurava sul fatto che la GH Catania si sarebbe impegnata a garantire la continuità del rapporto di lavoro in ottemperanza della famosa clausola sociale e in forza all’accordo sindacale.

“Eravamo sereni, – aggiungono – peraltro l’Aviation Services ci invitava a prendere i contatti con il nuovo datore di lavoro. Ma quando ci siamo recati in ufficio il caposcalo a sorpresa ci comunica (a voce) che a causa di sopraggiunti motivi non potevano più prenderci. Ci spiegavano che c’erano altri dipendenti da reintegrare, perché nel frattempo alcuni avevano vinto delle cause, e avevano degli esuberi e via dicendo. Insomma, le cose erano cambiate e non potevano più tener fede all’accordo di cui erano firmatari. Siamo increduli e disperati”.

Ma i quattro lavoratori negli anni raccontano di essere stati più volte oggetto di trasferimento da una società a un’altra stante la decisione da parte delle compagnie aeree di lasciare una società e passare ad un’altra per la fornitura dei servizi handling. “Io personalmente quattro volte – spiega Anna (nome di fantasia) – sono stata oggetto di tali passaggi e trasferimenti aziendali fra società. Fino dal 2010 ero alla SAC, poi passo alla SAGA handling e infine all’Aviation”. Sui quattro lavoratori da noi intervistati, tre di loro hanno in passato avrebbero intrapreso procedimenti legali contro le società per le quali lavoravano. Patrizia, avviò un procedimento contro la Sac, ma il tribunale del lavoro respinse il ricorso stabilendo la natura legittima del trasferimento da parte della Sac alla SAGA.

Ma partiamo dall’inizio. La GH Catania (ex Katàne Handling e ancor prima SAGA) è sede operativa della società campana GH Italia, grossa azienda operante in diversi scali in Italia e all’estero, fra cui l’aeroporto londinese di Heathrow. Fino all’aprile del 2014, la GH Napoli era socio di minoranza della Sac, detenendo il 45% della compagine societaria, la Sac ha poi messo in vendita il restante 55% della quota. Ad acquisire il ramo della partecipata fu poi la GH Italia. Per diritto di cronaca va ricordato che al momento del passaggio di consegne tra SAC e GH Napoli, l’allora Katàne Handling presentava un progetto di bilancio d’esercizio con una perdita in termini economici di quasi 8 milioni di euro. La GH Catania è finita più volte sulle pagine dei giornali in relazione a diverse vertenze: per ultimo la protesta intrapresa giusto qualche mese fa da altro personale di terra e dai sindacati L.E.GE.A – CISAL. All’origine del contrasto ci sarebbero stati presunti errori nelle buste paghe, ritardi nei pagamenti, e – sempre secondo alcuni lavoratori della GH Catania – anche ‘anomalie’ nell’organizzazione del lavoro. Ma non solo. Al gennaio 2014 risale la vicenda dei 21 lavoratori della ex Katàne (poi tutti reintegrati) che furono licenziati perché, secondo la società, si sarebbero rifiutati di effettuare lo straordinario nella serata del 2 dicembre del 2013. I lavoratori, quasi tutti, intervistati dal nostro giornale negarono di essersi resi indisponibili a svolgere altre ore di lavoro.

All’incontro di oggi, durato diverse ore, hanno preso parte oltre agli esponenti delle sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uil e Ugl T. A il direttore dell’Enac Vincenzo Fusco e le due società GH Catania e la Aviation Services, ma alla fine le aziende non sarebbero riuscite a trovare un’intesa in merito al futuro dei lavoratori. Contattato dalla redazione di LiveSiciliaCatania Antonio Oranges della Uil Trasporti a nome anche degli altri sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, e Ugl T.A., afferma: “Speravamo oggi di poter trovare una soluzione per questi quattro lavoratori. La clausola sociale contenuta nel contratto collettivo nazionale va rispettata. Per queste ragioni porteremo la vicenda di questi quattro lavoratori all’attenzione delle organizzazioni sindacali nazionali”.

 

 

 

 


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