“Per le riforme siamo al dunque. Se ne parla ormai da sessant’anni, ma con la determinazione del presidente Gravina si può arrivare al dunque, finalmente. Dobbiamo rendere il nostro calcio più competitivo e non serve a nulla essere campanilisti e lavorare solo per interesse personale. Servono dei maestri per formare i nostri giovani, dobbiamo definire le varie mission dei campionati e ricalibrare gli strumenti da utilizzare. La ristrutturazione dirigenziale di qualche anno fa non è servita a nulla, perché è stata solitaria e non sistemica”. Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, intervenuto al Corso di Alta Formazione in Management delle Società Calcistiche organizzato dalla LUM.
Ghirelli ha poi continuato spiegando l’attuale situazione del campionato di Serie C: “L’obiettivo è accrescere la competitività del nostro calcio, verso l’ambito internazionale ma anche nella qualità del prodotto italiano, attraverso un quadro di sostenibilità. Ciò significa puntare sui giovani e sul lavoro sui nostri territori. Al tavolo di confronto farò una domanda ai miei interlocutori: la Serie C, serve? A cosa serve? Io penso di sì, in termini di crescita del sistema, come accademia dei talenti del nostro calcio. Vanno definite le mission dei vari campionati, gli strumenti per arrivare all’equilibrio gestionale, un sistema di regole a presiedere i rapporti. Servono poi risorse e infrastrutture al servizio dei giovani”.