Giammarinaro e la sanità trapanese | Nuovo pentito cita l'ex deputato Dc - Live Sicilia

Giammarinaro e la sanità trapanese | Nuovo pentito cita l’ex deputato Dc

L'ex deputato regionale Dc, Pino Giammarinaro

Si tratta di un collaboratore di giustizia che ha fatto parte dell 'ndrangheta. I suoi verbali sono stati depositati al processo in corso per la sorveglianza nei confronti del politico salemitano.

TRAPANI – Il verbale di interrogatorio di un pentito della ‘ndragheta ha fatto ingresso nel processo contro l’ex deputato regionale della Dc Pino Giammarinaro, condotto dinanzi alla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Trapani. Il procedimento in corso riguarda l’applicazione della sorveglianza speciale nei confronti del politico originario di Salemi (sarebbe la seconda volta) e la confisca di un patrimonio che sfiora i 50 milioni di euro. Sotto osservazione è finita la grossa influenza, illecitamente condotta, che Giammarinaro nel tempo avrebbe esercitato nell’ambito della sanità in provincia di Trapani.

Il collaboratore, sentito dai pm Carlo Marzella e Andrea Tarondo, è un pentito del clan calabrese dei Piromalli: si tratta di un medico, Marcello Fondacaro. E’ il pentito che l’anno scorso ha cominciato a collaborare con la magistratura rivelando in diretta al pm che lo interrogava, Giovanni Musarò, che lui e il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Michele Prestipino dovevano essere uccisi dalla ‘ndragheta. Sentito adesso ai primi di ottobre a Roma dai pm siciliani ha descritto quella che sarebbe la rete di interessi gestita da Giammarinaro. Ha raccontato di quando nei primi anni ’90 voleva aprire un laboratorio di analisi a Mazara e non ottenendo l’autorizzazione cominciò a cercare appoggi e fu affrontato a muso duro da Pino Giammarinaro, al cui cospetto sarebbe stato spinto dall’allora medico provinciale Giovanni Gentile: “Tu non lo sai che quando vieni a casa d’altri devi saper bussare!?”, sarebbero state le parole, messe recentemente a verbale. “Tutti mi dicevano che era con Giammarinaro che dovevo vedermela..me lo disse anche Totò Cuffaro…”. Il verbale è stato depositato nel processo per la misura di prevenzione all’udienza tenutasi qualche giorno addietro. Non è escluso che adesso il collaboratore di giustizia venga sentito in aula.


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