PALERMO – “Non ho ancora analizzato tutti gli atti, mi sembra, però, che ci troviamo di fronte a una fotocopia dell’operazione di due anni fa”.
Replica così, l’avvocato Franco Messina, legale di Gianni Lapis alle nuove accuse che vengono mosse al suo assistito. “Nuove si fa per dire – aggiunge il penalista -. Una parte degli atti è la stessa dell’operazione di allora, che è stata poi trasferita per competenza territoriale a Roma. Nella Capitale l’inchiesta si è rivelata una bolla, se non di sapone quasi. Non non abbiamo avuto più notizie. Attendiamo di conoscere l’esito delle indagini”.
“Nel frattempo – conclude il legale – mi chiedo e vi chiedo una cosa: se i fatti contestati sono del 2011, e dunque datati, non si comprende come facciano a configurarsi il pericolo di fuga e di reiterazione di reato che devono essere alla base dell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare.