GIARRE. La questione economico finanziaria, da sempre punto di forza del sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi, si trasforma oggi nella sua spada di Damocle.
L’improvvisa apparizione di debiti pregressi, attualmente stimati tra i 4 ed i 5 milioni di euro, ma che potrebbero ancora lievitare, è per il Pd giarrese la cartina tornasole di un complessivo fallimento politico dell’amministrazione comunale. I democratici in conferenza stampa chiedono a gran voce le dimissioni del primo cittadino.
“Il sindaco non poteva non sapere – dichiara il segretario del Pd Dario Li Mura – Non si può dire quando va tutto bene di aver salvato Giarre e quando va tutto male che è colpa dei dirigenti. Se davvero non sapeva dovrebbe smettere di fare il sindaco, perché non è ammissibile. Al centro di questo buco finanziario – conclude – c’è l’assenza della politica”. A rincarare la dose sono i due consiglieri comunali di opposizione Giannunzio Musumeci e Tania Spitaleri, che ribadiscono la necessità di trasparenza. “Il sindaco ancora oggi continua a sostenere – dice Musumeci – di non avere contezza dell’ammontare dei debiti. Ma io con un semplice accesso agli atti ho ottenuto almeno una parte di quei dati. Parte di questo buco noi sappiamo a cosa sia riconducibile. L’anno scorso sono emersi debiti pari a 1 milione e 200mila euro di more di energia elettrica, poi pagati con trasferimenti statali. Soldi che potevano essere spesi per la città e invece sono stati utilizzati per spese correnti. Non capisco come il sindaco non ne sia entrato ancora in possesso”.
Per Musumeci il dato più allarmante è l’incapacità dimostrata nella gestione della macchina amministrativa. “Si è ormai compromesso del tutto – conclude il consigliere comunale – il rapporto fiduciario tra il sindaco e i dirigenti, fondamentale per far funzionare un ente. Il sindaco a questo punto si deve dimettere”. Tania Spitaleri definisce inaccettabile l’atteggiamento mostrato da Bonaccorsi in questa vicenda. “Tutte le aree coinvolte in questo buco riguardano le deleghe del sindaco – dichiara il consigliere del Pd – Mai un sindaco a Giarre aveva tenuto per sé tutte le deleghe nevralgiche, Bilancio e Finanze, Lavori Pubblici, Urbanistica, Personale. Vuol dire che non abbiamo quello stimato tecnico che della propria capacità professionale aveva fatto una bandiera della sua campagna elettorale. La smetta di ritenersi sempre l’uomo dei successi e mai quello delle sconfitte”. Tania Spitaleri invita il sindaco a venire in tempi brevi in consiglio comunale a parlare alla città della reale situazione finanziaria dell’ente. “La politica si differenzia dalla tecnica perché è responsabile e ci mette la faccia – prosegue la Spitaleri – Lo invito a non sfuggire e ad assumersi le responsabilità. Se non sapeva è inadeguato, se sapeva ne risponderà in altre sedi. Venga a dare spiegazioni in consiglio comunale. Se pensa ancora di stare fermo, faccia un passo indietro perché Giarre non ha bisogno di nuovi imbonitori”. Ad addentrarsi negli aspetti più strettamente tecnici, fornendo anche i numeri seppur parziali di questo “buco”, è Salvo Vitale, membro del direttivo del Pd giarrese ed ex assessore al Bilancio dell’ente. Dai dati in possesso finora emergerebbero debiti pari a 754.789mila con Edison energia, ad oltre 1milione con Eni energia, a 900mila per il reitero dei vincoli preordinati all’esproprio, a 171mila per l’acquisto di acqua per i mesi di novembre e dicembre 2014 e a ben 1milione e 200mila per servizi resi dall’Ato Joniambiente. Ma non sarebbe tutto qui. “Noi chiediamo trasparenza – spiega Salvo Vitale – Vogliamo sapere se da sotto il tappeto usciranno fuori ulteriori debiti. Non si poteva non sapere. Per me è assurdo che si possa dichiarare io non so. Se i dirigenti riescono a sottrarmi dei documenti vuol dire che è impossibile andare avanti”. E sull’indagine interna disposta dal primo cittadino Vitale esprime la propria contrarietà in merito all’affidamento al segretario generale. “Per me c’è un’incompatibilità – prosegue l’ex assessore al Bilancio – Innanzitutto perché è una componente del Nucleo di valutazione. E allora come è possibile, prima ancora di esprimersi all’interno del Nucleo, parlare di negligenza dei dirigenti. Tra l’altro al segretario generale sono stati affidati anche compiti gestionali. Si trova nella doppia veste di controllore e controllato. Il sindaco dice di avere effettuato due ricognizioni. Allora è facile individuare quello che è successo. Tiri fuori i documenti relativi alle precedenti ricognizioni e poi vada a vedere chi ha omesso cosa. In ogni caso – dice ancora Vitale – la verifica può essere compiuta dal collegio dei revisori dei conti, coadiuvato dall’attuale dirigente dell’area finanziaria”. Salvo Vitale a questo punto chiede che vengano portati in consiglio anche tutti i documenti contabili inseriti nel piano di riequilibrio. “Secondo me il sindaco ha mostrato supponenza e arroganza – spiega l’esponente democratico – perché un piano di riequilibrio decennale non può essere redatto in assenza del ragioniere generale che conosce uomini e cose. Vogliamo sapere se la Corte dei Conti ha chiesto qualcosa in merito al piano e cosa è stato risposto, perché l’interfaccia con la Corte dei Conti è il collegio dei revisori. Vogliamo che vengano prodotti in consiglio tutti i documenti relativi al bilancio 2013, predisposto dall’attuale amministrazione. Non capisco come si faccia a non inserire in bilancio alcune voci. Io mi rifiuto di pensare che non sia stata inserita in bilancio la voce pubblica illuminazione. Se a casa mia per un anno non arrivano bollette Enel io mi allarmo. E’ impossibile – ribadisce Salvo Vitale – che mi si dica non sapevamo o non conoscevamo.”