Giarrusso al vetriolo: "Cancelleri feroce e cinico" - Live Sicilia

Giarrusso al vetriolo su Cancelleri: “Feroce e cinico contro di me”

L'eurodeputato attacca il compagno di partito di un tempo, oggi in Forza Italia
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PALERMO – Bombe su Giancarlo Cancelleri, neo acquisto di Forza Italia. Questa volta le critiche arrivano da un altro ex M5s, l’europarlamentare Dino Giarrusso. Tra i due non c’è mai stato buon sangue e ora Giarrusso, dopo l’ingresso ufficiale di Cancelleri tra gli azzurri, scrive un post di fuoco. “Come tutti, proprio tutti sanno, da quando sono entrato nel Movimento cinquestelle, molti dei ‘senatori’, cioè delle figure apicali del M5S mi hanno ostacolato in ogni modo – scrive -. Il più feroce, cinico, irriducibile avversario è stato fin dal primo minuto Giancarlo Cancelleri”.

“Cancelleri indegno dei valori M5s”

Giarrusso affonda il colpo: “Cancelleri ha fatto in questi anni cose indicibili, e certamente indegne dei valori cui si rifaceva il Movimento. Due mandati in Regione, due mandati al governo, due mandati alla Camera per sua sorella, e poi il marito di lei, cognato di Giancarlo, assunto a 65mila euro l’anno da Laura Castelli al Mef. La Corte dei conti volle vederci chiaro, e quella nomina indegna venne ritirata”. Parole di fuoco che continuano così: “Questo è Giancarlo Cancelleri, un politicante vecchio stampo, poltronaro e arrogante: lo è sempre stato, perché vi stupite che vada in Forza Italia? Di questi esempi potrei farne centomila, tutti simili: soldi, poltrone, ricatti, candidature promesse o minacciate, amici assunti negli uffici del M5s e pagati con soldi pubblici, compresi i condannati Ciaccio e La Rocca, legatissimi a Cancelleri”.

“Corrao ‘cocco’ di Cancelleri”

Giarrusso ricorda che nella campagna per le Europee “l’insofferenza di Cancelleri e dei suoi tanti scherani nei miei riguardi – dice – era tale da fare una campagna contro un candidato 5stelle, cioè io”. In quel momento “il M5s in Sicilia aveva 71 onorevoli: 50 nazionali, 20 regionali ed un europeo, Ignazio Corrao”, evidenzia. “Il 95% di loro pendeva letteralmente dalle labbra di Cancelleri – ancora Giarrusso – e obbediva ai suoi ordini, dunque faceva campagna contro di me, palese e occulta e spingeva Corrao, il ‘cocco’ di Giancarlo”.

“Cancelleri non ha rispettato le regole M5s”

Regole che, secondo Giarrusso, “Cancelleri non ha mai rispettato, avendo il classico atteggiamento del ‘Io sono io e voi non siete un cazzo'”. E ancora: “I dipendenti del gruppo della Regione (l’Ars in verità, ndr), pagati con soldi pubblici, si adeguavano. I giornalisti locali talvolta stremati mi raccontavano delle pressioni ricevute affinché si parlasse male di me, delle veline anti-Giarrusso che gli venivano passate, delle calunnie che esponenti del M5s cercavano di insinuare contro di me e che qualcuno pubblicava”.

“Tutti omertosi contro di me”

“Quando Cancelleri che era deputato regionale venne nominato sottosegretario, cosa proibita dalle regole del M5s, io lo feci presente pubblicamente, visto che predicavamo onestà e trasparenza – ancora Giarrusso -. La risposta fu la rabbia di quasi tutti gli onorevoli (miracolati e no) che appunto erano nient’altro che pedine in mano a Cancelleri: non importava la verità, cioè che lasciare un ruolo elettivo Non era possibile da Statuto, ma importava mentire ed essere omertosi per compiacere l’onnipotente Giancarlo ed attaccare me”.

“Conte non mi ha creduto”

Il ricordo di Giarrusso poi va ai giorni del governo Conte, che “venne accoltellato da Renzi, e dunque – ricorda ancora l’eurodeputato – non fu più presidente del Consiglio. Cancelleri, dimaiano di ferro, entrò nel governo Draghi: per Luigi doveva entrare per forza facendo di fatto un quarto mandato, dopo i due alla Regione e uno nel Conte 2”. E quando Renzi “accoltellò politicamente Giuseppe Conte facendo cadere il governo, e Conte è entrato nel Movimento per diventarne il leader, gli spiegai chi fosse Cancelleri, come agisse”, continua. “Conte purtroppo non mi ha creduto, immagino perché consigliato male, e scelse di affidare il Movimento in Sicilia proprio a Cancelleri, promosse i suoi delfini e i suoi soldatini”, prosegue.

“Cancelleri generale di una guerra contro di me”

E quindi si arriva agli ultimi giorni. “Conte oggi dice ‘abbiamo fatto bene a mantenere la regola dei due mandati’, e ne sono contento anche io, ma come sanno anche i sassi, fino all’ultimo alle Regionali si è tentato di derogare alla regola dei due mandati proprio per consentire a Cancelleri di avere ancora una poltrona”, ricorda l’eurodeputato che dice di avere “subito una guerra senza quartiere e senza mai tregua il cui generale era Giancarlo Cancelleri, spalleggiato da truppe di colonnelli, sergenti e soldatini”.

Di Paola “delfino” di Cancelleri

Critiche anche per il referente M5s in Sicilia, Nuccio Di Paola, definito “il delfino di Cancelleri”. “Sarebbe bello che oggi ammettesse che avevo ragione, e chissà se lo farà: potremmo darci la mano e guardarci negli occhi”, aggiunge. Una stilettata anche ad Alessandro DI Battista, che a sua volta non ha risparmiato critiche all’ex vice ministro delle Infrastrutture. “Ho letto che anche lui ha fortemente criticato Cancelleri, e ne sono felice. Forse sarebbe stato giusto che Alessandro criticasse allo stesso modo Cancelleri e il movimento quando Giancarlo era deputato regionale e venne nominato in modo indegno viceministro contro le nostre regole”.

“Non potevo restare nel Movimento”

Giarrusso continua: “Qualcuno scriverà che io sono come Cancelleri e anche io sono andato altrove. Io non ho gestito in modo feudale il mio consenso ma mi sono sbattuto sul territorio”. “Non sono andato in FI, e fra Miccichè e Schifani da una parte, ed Elly Schlein e Pietro Bartolo dall’altra, c’è una grandissima differenza”, conclude.


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