Gilardino riparte da Palermo: |“Voglio essere un riferimento” - Live Sicilia

Gilardino riparte da Palermo: |“Voglio essere un riferimento”

L’attaccante biellese insegue i 200 gol in Serie A e vuole farlo ancora in maglia rosanero. Con un po’ di rammarico per l’Europeo.

calcio - serie a
di
4 min di lettura

PALERMO – Chi l’avrebbe mai detto, un campione del Mondo come Alberto Gilardino chiamato a sgomitare nelle sabbie mobili della lotta per non retrocedere. Eppure, nella salvezza del Palermo, sono stati proprio i suoi gol ad essere determinanti. Dieci, non tantissimi, ma tutti pesanti. Soprattutto quelli realizzati nel finale di stagione contro Frosinone e Verona. Reti che hanno esaltato il Gilardino “battagliero”, quello che si racconta al Corriere dello Sport: “Ero già vaccinato per le battaglie. Con Verona e Parma ho vinto due spareggi salvezza, con Genoa e Bologna ho giocato per le parti basse della classifica. Dopo tutti i successi che ho avuto, è bello anche raggiungere risultati attraverso la sofferenza. E l’aver fatto felice la gente siciliana con la salvezza all’ultima giornata mi riempe d’orgoglio”. Una gioia a cui hanno partecipato anche i giocatori, in un “Barbera” stracolmo: “In quella festa ho scaricato tutta l’adrenalina che avevo accumulato. È stata una stagione ad alta tensione, venirne è fuori è stata davvero un’impresa”.

Una stagione che sembrava essere iniziata bene per il Palermo, oltre che per lo stesso attaccante: “Avvertivo una fiducia che cresceva giorno dopo giorno, partita dopo partita nel lavoro quotidiano. Sapevo di arrivare in un clima di scetticismo, ma ho scelto i rosa proprio per dimostrare che potevo eliminare quel ricordo (gol di mano con la Fiorentina, ndr) e diventare importante per Palermo. Ho visto che la gente si affezionava prima alla persona che al calciatore, i palermitani hanno capito che ho lottato sempre dando tuto nonostante tante difficoltà. Se sono veramente felice oggi è perché ho fatto un regalo grandissimo alla città che voleva fortemente questa Serie A ma anche a me stesso, facendo cambiare opinione ai tifosi”. Non è bastato per convincere qualcun altro a puntare ancora su di lui, come il c.t. azzurro Antonio Conte: “Un po’ ci credevo visto anche il parco attaccanti attuale degli azzurri dove non ci sono molti elementi di esperienza, invece Conte non mi ha preso in considerazione. Ma non importa, faccio un grande in bocca al lupo all’Italia, in Francia andrà avanti perché comunque ha un allenatore vincente che basa tutto sul lavoro assiduo. A me un pizzico di rammarico resta, magari con quindici gol mi avrebbe chiamato”.

Tiferà Italia dal divano di casa, magari restando a Palermo: “Io ho altri due anni di contratto – ribadisce Gilardino -. A Palermo io e la mia famiglia stiamo non bene, ma benissimo. Al Sud si arriva sempre un po’ prevenuti, ma mi sono bastati pochi mesi per capire che qui la qualità della vita, anche extra calcio, è di assoluto valore. Mi sono ambientato alla perfezione”. In maglia rosanero, oltre che un’altra salvezza, l’obiettivo principale resta lo stesso di quando è arrivato: “Il mio obiettivo è arrivare a 200 gol in Serie A e continua a essere quello. Credo di avere dimostrato di poter ancora fare gol in questa categoria e dunque spero di essere considerato un giocatore importante del Palermo del futuro. Fra poco farò 34 anni ma mi sento bene, ho le stesse motivazioni dei tempi migliori. Sinceramente non mi sento pronto per fare da chioccia ad attaccanti più giovani. Vorrei essere un punto di riferimento del Palermo. Se la società non la pensa così, mi dovrà dire cosa ritiene di voler fare. Ma sono convinto che con il presidente non ci saranno problemi”.

Un futuro ancora in Sicilia, dunque, per il bomber biellese che ha trascinato il Palermo fuori dalla zona retrocessione. Una scelta in controtendenza con quella di gran parte degli altri “senatori” del gruppo rosanero. Maresca andrà via senza contratto, Vazquez verrà ceduto e Sorrentino non rinnoverà, lasciando così in eredità una fascia di capitano che sembra essere maledetta. E chissà che quella fascia non vada a finire proprio sul braccio di Gilardino: “Non ho mai fatto il capitano in nessuna delle squadre dove sono stato. Al massimo al Genoa ho portato la fascia se mancava qualcuno. Mi sono sempre sentito un leader silenzioso, a cui piace lavorare e trasmettere emozioni con quello che faccio sul campo. Sorrentino ha fatto una scelta di vita, non voleva più stare lontano da casa e c’è da capirlo”.

Una decisione comprensibile, come quella di un possibile addio di Davide Ballardini. L’allenatore romagnolo ha vinto la propria scommessa, tornando a Palermo e conquistando la salvezza, ma adesso vuole garanzie per proseguire col club di viale del Fante. Gilardino, dal canto suo, sa benissimo di non poter avere certezze sul futuro del tecnico: “Ballardini è stato bravo a cambiare idea su molti di noi quando è tornato. La squadra gli ha dato massima disponibilità, questa unione è il motivo per cui ci siamo salvati. Credo sia normale ripartire da lui ma dopo quello che è successo quest’anno non si può mai dire”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI