Gioca Jouer e "Live Autopsy", è un caso: il prof annuncia querela

Gioca Jouer e “Live Autopsy”, è un caso: il prof annuncia querela

Il professore Pomara: "Un video diffuso illegalmente"

CATANIA – “Apprendo con sconcerto dagli organi di stampa della diffusione illegale di un video effettuato durante una esercitazione anatomica all’estero e che fa riferimento impropriamente ai lavori preparatori di una sessione del Convegno nazionale della Società italiana di medicina legale dal titolo “live autopsy” e della cui sessione sono responsabile”.

Lo afferma il professore Cristoforo Pomara, ordinario di Medica legale dell’università di Catania, in merito alla diffusione sui social di un video in cui si vedono medici legali impegnati a ballare e a divertirsi sulle note del “Gioca Jouer” di Claudio Cecchetto, mentre si tagliano cadaveri e parti di essi.

La richiesta al ministro

Un video che sta facendo discutere e che, secondo quanto reso noto dall’agenzia Ansa, sarebbe giunto sui dispositivi anche di numerosi medici legali di altre facoltà i quali hanno chiesto una formale presa di posizione, prima sulla veridicità del filmato e, quindi, su eventuali provvedimenti disciplinari, da parte del ministro della salute, Orazio Schillaci e del presidente dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli.

Il professore Pomara precisa che “il video illegalmente diffuso è stato realizzato in una pausa di una esercitazione anatomica all’estero su corpi donati a fini di studio e formazione e quindi assolutamente avulso dal contesto professionale medico legale”. Per questo annuncia “iniziative legali” sulla sua diffusione.

“Non era – aggiunge il prof. Pomara – una autopsia giudiziaria né un riscontro diagnostico. Tengo anche a precisare, che nessuna responsabilità ha la Società’ Italiana di Medicina Legale alla quale semmai, va riconosciuto il merito di avere promosso, per la prima volta nella storia societaria, una sessione cadaverica live”.

La versione del docente

“Tantomeno – prosegue – colpe o responsabilità possono essere attribuite alle singole istituzioni accademiche cui appartengo io e alle quali appartengono i colleghi coinvolti nel video illegalmente diffuso”. Il docente spiega: “Si è lavorato per una settimana a tecniche di dissezione difficilissime, anche più di 12 ore al giorno dalla mattina alla sera tardi in sala anatomica per sfruttare al massimo il tempo previsto per le attività”.

“Tali sforzi non possono essere mortificati – osserva il professore Pomara – da pochi secondi di un video che riprende un momento distensivo comunque necessario a stemperare la tensione derivante dalle delicatissime attività formative che si stavano svolgendo”.

“Il video infatti, è stato realizzato in una pausa necessaria, lo ribadisco, da un punto di vista didattico dopo 7 ore di sezioni anatomiche difficilissime che hanno richiesto una concentrazione enorme – sottolinea ancora il docente -. Non voglio tergiversare e non posso che scusarmi a nome mio e di tutti i presenti, non tanto per l’accaduto, ma per il fatto che lo stesso sia stato diffuso illegalmente e dato in pasto a social e a media in maniera tale da potere ingenerare forse qualche turbamento”.

“Mandato al mio legale”

”Mai, lo ribadisco a nome mio e di tutti i presenti, c’è stata la volontà da parte di alcuno di noi di mancare di rispetto. Quel rispetto – conclude Pomara – che invece è mancato a chi ha diffuso il video in spregio a ogni principio di riservatezza e che per questo dovrà rendere conto innanzi all’autorità giudiziaria e, ove si tratti di un medico o di un accademico, anche agli organi disciplinari competenti. A tal fine – conclude – ho dato specifico mandato al mio avvocato”.


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