Si dà fuoco per salvare la casa | La figlia: "Non abbandonateci" - Live Sicilia

Si dà fuoco per salvare la casa | La figlia: “Non abbandonateci”

Giovanni Guarascio

Tragedia della disperazione a Vittoria. Una storia che nasce dalla crisi, dai debiti, dall'impossibilità di sopravvivere. Il protagonista di un folle gesto ora lotta per sopravvivere. Condizioni stabili, ma gravi. Il bollettino medico e l'appello.

Vittoria
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VITTORIA (RAGUSA) – Aggiornamento.17.52. Servizio pubblico, la trasmissione di Michele Santoro su La7, lancia l’appello di Martina Guarascio, figlia di Giovanni Guarascio, l’uomo di 64 anni che si è dato fuoco ieri a Vittoria per salvare la casa, che rivolta alle istituzioni regionali e allo Stato dice: “Non lasciateci un’altra volta da soli”. La madre di Martina, la signora Giorgia Famà, è rimasta gravemente ustionata dopo essere intervenuta per tentare di fermare il gesto estremo del marito. “All’ospedale di Vittoria, non può essere curata adeguatamente”, dice la figlia Martina, “ma negli ospedali maggiori di Palermo e di Catania, dove sono presenti dei centri ustioni, non ci sono posti disponibili. Per favore, aiutateci”, conclude la figlia. Sul sito del programma, www.serviziopubblico.it, è visibile il video con l’appello di Martina.

13.20. Giovanni Guarascio, l’uomo che ieri si è dato fuoco a Vittoria (Rg) per salvare la propria casa messa all’asta, ricoverato con gravi ustioni a Catania, è indagato per lesioni colpose dalla procura ragusana. I pm hanno aperto un fascicolo d’inchiesta per appurare cosa sia esattamente avvenuto ieri nel centro agricolo siciliano. Un poliziotto è rimasto gravemente ustionato nel tentativo di salvare Guarascio ed è anch’egli ricoverato mentre un altro agente anche lui rimasto ferito è stato medicato e dimesso.

13.06.  Sulle condizioni di salute dei due feriti, l’ospedale Cannizzaro di Catania ha emesso un bollettino medico nel quale si sottolinea che “restano in prognosi riservata il muratore Giovanni Guarascio e il poliziotto Antonio Terranova, ustionati ieri a Vittoria”. “Le condizioni più gravi – si legge nella nota – sono quelle dell’operaio, che ha ustioni di terzo grado sul 50% del corpo, localizzate in particolare su viso, torace e arti superiori, e ha accusato difficoltà respiratorie; intubato, Guarascio adesso è in terapia intensiva nel reparto di Rianimazione”. “E’ invece ricoverato nel Centro Ustioni, comunque vigile – prosegue il bollettino medico del Cannizzaro – l’agente Terranova, che ha riportato ustioni di terzo grado sul 30% della superficie corporea, soprattutto a viso, braccia e orecchio sinistro”. Come ha spiegato Giorgio Stracuzzi, direttore dell’Unità operativa complessa Centro grandi ustionati dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro, “entrambi i pazienti sono stati trattati con incisioni volte a migliorare la respirazione della pelle lesionata e nelle prossime settimane necessiteranno di interventi chirurgici riparativi, anche tramite autoinnesti di cute”.

10.07. Sono stabili, ma restano gravi le condizioni di Giovanni Guarascio, il muratore che ieri a Vittoria, nel Ragusano, ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 60% del corpo dopo essersi dato fuoco per salvare la sua casa messa all’asta per 26 mila euro. L’uomo è ricoverato nella Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Nello stesso reparto del nosocomio si trova l’assistente di polizia Antonio Terranova, investito dalle fiamme nel tentativo di salvare Guarascio. L’agente ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 30% del corpo. Per entrambi la prognosi resta riservata. Non sono gravi, invece, le condizioni del secondo poliziotto intervenuto per tentare di salvare l’uomo che voleva uccidersi come un ‘bonzo’: l’assistente Gianmarco Di Raimondo, che è stato medicato nell’ospedale di Vittoria per ustioni agli arti superiori.

La disperazione di Giovanni Guarascio
Lotta tra la vita e la morte Giovanni Guarascio, muratore disoccupato di 64 anni, che a Vittoria (Ragusa) si è dato fuoco per impedire che il nuovo proprietario della sua casa, venduta all’asta un anno fa a causa di un debito di 10 mila euro con una banca, gli potesse togliere l’unica cosa che gli dava ancora un minimo di sicurezza: un tetto per sé, la moglie e le sue due figlie di 28 e 32 anni, anche loro senza lavoro.

Poco prima delle 14, mentre era in corso una trattativa tra gli avvocati, alla presenza dell’ufficiale giudiziario, Guarascio ha perso la testa: si è cosparso di benzina e si è dato fuoco. La moglie, Giorgia Famà, sua coetanea, una delle figlie e due poliziotti sono subito intervenuti e sono stati investiti dalle fiamme. Portati all’ospedale Guzzardi di Vittoria, le condizioni di Guarascio (che ha ustioni di secondo e terzo grado sul 60% del corpo) sono subito sembrate gravi, tanto da richiedere il trasferimento in elisoccorso al ‘Cannizzaro’ di Catania, dove è ricoverato anche uno dei poliziotti, Antonio Terranova, con ferite meno gravi: ustioni di primo e secondo grado su braccia e torace. Le condizioni degli altri tre non sembrano destare preoccupazione: la figlia della coppia è stata già dimessa. Il braccio di ferro tra Guarascio e la banca andava avanti dal 2001.

Il muratore cercava di mandare avanti la famiglia facendo lavori saltuari e sperando che un giorno avrebbe potuto estinguere il suo debito. Ma le cose sono man mano peggiorate anche dalle sue parti, dove in un tempo non lontano, grazie alla serricoltura, il territorio aveva raggiunto un livello di benessere invidiabile per i canoni del Mezzogiorno. Guarascio non ce l’aveva fatta e non riusciva a perdonarsi che una delle sue figlie, la più piccola, per mancanza di soldi fosse stata costretta ad abbandonare gli studi universitari. Il muratore le ha tentate tutte, ma la banca è stata inflessibile mettendo all’asta la sua casa, venduta nel maggio 2012 per 26 mila euro. L’acquirente di quella casa povera, con la facciata senza intonaco che lascia a vista i mattoni sbreccati, è un trentacinquenne di Scoglitti, un paese poco distante, e anche lui non naviga nell’oro. Dopo ripetuti tentativi di trovare un accordo con l’acquirente, spiega l’avvocato di Guarascio, Giulia Artini, stamani il muratore aveva giocato l’ultima carta, proponendo di continuare a vivere da affittuario in quella che fino a quel momento era stata la sua casa. Almeno per un periodo breve, fino al prossimo dicembre, il tempo per cercare un’altra sistemazione. Ma il nuovo proprietario, che già dallo scorso settembre chiedeva lo sfratto, è stato irremovibile. La discussione si è subito animata, tanto che i vicini di casa hanno chiamato la polizia, che si trovava sul posto quando Guarascio si è dato fuoco. Gli agenti Marco Di Raimondo e Antonio Terranova sono subito intervenuti per soffocare le fiamme, che invece hanno investito anche loro, oltre alla figlia dell’uomo e alla moglie.

(Fonte ANSA)


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