Si insomma, solita solfa alla siciliana: se certi servizi ed istituzioni pubbliche non funzionano non è mai colpa di nessuno in particolare, e se qualcuno che fisiologicamente dovrebbe garantire, per il ruolo che ricopre, la funzionalità di quei servizi ed istituzioni, si dimette, ecco che molti piangono le dimissioni ed immancabilmente sottolineano che il dimissionario è un capro espiatorio. Mentre nel mondo si consumano tanti eventi realmente tragici, spesso di portata epocale, in Sicilia la vita va avanti come sempre: sotto forma (non di tragedia, ma) di farsa surreale.
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comprendo il vostro dolore e il senso di colpa, io avendo un tumore al cervello sono stato costretto ad andare a milano per essere operato visto che qui non sanno operare bene per tumori celebrali. mi costa andare e venire in aereo e pagare il medico di controllo ma non ho molta scelta. ringrazio la politica siciliana x queste brutte disavventure.
Reputo il dott. Rizzo un professionista di grandissima capacità organizzativa e sensibilità. Non lo ritengo responsabile, come tutto il gruppo dirigente, dell’evento spiacevole che si è verificato. E la cattiva programmazione della politica la vera causa. Si potrebbe anche sospettare che il tutto nasce per premiare qualcuno/a più vicino alla politica, affinche occupi il posto attualmente di Rizzo
Quando i figli non hanno anima i genitori muoiono di dolore.
Oggi è il giorno di Biagio. Oggi è il giorno di Palermo. Oggi è il giorno del cuore e della memoria. Vincenzo: Biagio è salito al cielo, è tornato al Padre. Queste le parole al telefono. Con Biagio di storie ne abbiamo vissute tante. Sin dal "91 quando sotto i portici ancora bui della stazione ccentrale nacque il primo ambulatorio della Missione di Speranza e Carità. Io, Biagio e Francesco fra la gente, fra le persone. Io medico di strada e Francesco ancor studente ma con le idee chiare, Francesco era per me già medico , con una visione e uno spessore umano raro. Con Biagio di queste "storie" ne abbiamo vissute tante. Un cammino troppo veloce per una Città che ha faticato a tenere i ritmi, a rinnovarsi. Speriamo e confidiamo. Ciao caro Biagio.
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