Girlando e la nuova registrazione |Colpo di scena nel processo - Live Sicilia

Girlando e la nuova registrazione |Colpo di scena nel processo

Ecco cosa è accaduto oggi in udienza.

accolte le richieste del pm
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CATANIA – Colpo di scena. Non si possono usare altri termini per descrivere l’udienza di oggi del processo a carico dell’ex assessore del Comune di Catania, Giuseppe Girlando accusato di tentata concussione aggravata. Per oggi era programmato il conferimento dell’incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni, e a sorpresa, il pm Fabio Regolo ha chiesto al Tribunale di inserire una nuova registrazione arrivata all’ufficio della Procura attraverso un esposto depositato da Gianluca Chirieleison, rappresentante della Simei spa.

Al termine dell’ultima udienza Girlando si è avvicinato a Chirieleison e gli avrebbe annunciato una presunta inchiesta a suo carico per bancarotta fraudolenta a seguito del fallimento della Simei. Anche questa volta, l’imprenditore aveva il registratore acceso e avrebbe immortalato le parole dell’ex assessore comunale.

Per il pm Fabio Regolo la frase pronunciata, se così dovesse risultare dalle trascrizioni della consulente, avrebbe i profili della minaccia e quindi sarebbe importante ai fini della valutazione della personalità dell’imputato. Alla richiesta del pm si è associato anche l’avvocato di parte civile, l’avvocato Gianluca Costantino. Si è invece opposto l’avvocato Carmelo Peluso, difensore dell’imputato. Il Tribunale, dopo essersi ritirato in camera di consiglio, ha accolto la richiesta del pm evidenziando che si tratta di “un nuovo elemento probatorio sopraggiunto nel corso del processo” e che è un “fatto conducente ai fini della decisione”.

“Il mio assistito ha ritenuto doveroso portare a conoscenza il pm di quanto accaduto alla fine dell’udienza scorsa per le opportune valutazioni e verifiche“, è stato il commento dell’avvocato di parte civile, Gianluca Costantino.

Per l’avvocato Carmelo Peluso, invece, non c’è stata alcuna minaccia nelle esternazioni del suo assistito. “Non ritengo che Girlando abbia profferito alcuna minaccia. Se vera la frase secondo cui la persona offesa sarà raggiunta da una imputazione di bancarotta per il fallimento Simei – ha spiegato a LiveSiciliaCatania – non può rappresentare una minaccia realizzabile ad opera di Girlando perché è evidente che solo il curatore fallimentare e il pm possono assumere una tale iniziativa. Forse sarebbe giunto il momento di valutare le cose – ha concluso –  con la dovuta serenità”. Il processo è stato rinviato al 7 novembre.

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