Giuffrè e i rapporti mafia-politica | "Garanzie da Dell'Utri, Martelli tradì" - Live Sicilia

Giuffrè e i rapporti mafia-politica | “Garanzie da Dell’Utri, Martelli tradì”

Il pentito, Nino Giuffrè

Continua la deposizione del pentito al processo sulla trattativa Stato-mafia.

Il processo sulla trattativa
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PALERMO – “Non è che la mafia sale su un carro qualunque. Scegliemmo di appoggiare Forza Italia perchè avevamo avuto delle garanzie”. Lo ha detto il pentito Nino Giuffrè deponendo al processo sulla trattativa Stato-mafia. Ieri, rispondendo alle domande dei pm, il collaboratore di giustizia aveva parlato dell’appoggio delle cosche al nuovo movimento politico. “Nella seconda metà del ’93 – ha aggiunto il pentito oggi sottoposto al controesame dei legali degli imputati- è venuto fuori Marcello Dell’Utri che ha dato garanzie per la risoluzione dei problemi di Cosa nostra. A prescindere dal garantismo di Fi – ha concluso – noi li scegliemmo perche’ ci diedero garanzie”.

“Nella riunione in cui si decisero i politici da eliminare si fece anche il nome di Claudio Martelli, ritenuto traditore sia di Craxi che di Cosa nostra “, ha aggiunto Giuffrè. Sempre parlando di politici, il collaboratore di giustizia ha aggiunto: “Vizzini era il punto di riferimento per collocare la gente alle Poste”. Il pentito ha poi parlato di due fasi nella strategia di Cosa nostra: quella del progetto di eliminare politici ritenuti inaffidabili e magistrati nemici e quello, successivo alle stragi del ’93, in cui la mafia pose in atto un vero e proprio ricatto allo Stato. Il teste ha negato di avere mai sentito parlare del “papello”, il presunto elenco con le richieste che il boss Riina avrebbe fatto allo Stato.

(ANSA)


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