"Giunta è ancora in pericolo"| Lo chef riavrà la scorta - Live Sicilia

“Giunta è ancora in pericolo”| Lo chef riavrà la scorta

La sentenza del Tar del Lazio dopo la revoca delle misure di protezione dello scorso maggio.

PALERMO - IL CASO
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PALERMO – “Non risultano adeguate e approfondite valutazioni da parte delle autorità competenti, in merito alla situazione di potenziale pericolo a cui potrebbe ancora essere esposto Natale Giunta”. Così i giudici della prima sezione ter del Tribunale Amministrativo del Lazio, hanno definitivamente annullato la revoca della scorta allo chef palermitano che fece arrestare i suoi estorsori.

La sentenza arriva dopo il ricorso presentato da Natale Giunta e dal suo avvocato, Maria Geraci, lo scorso luglio: le misure di protezione di cui lo chef beneficiava dal gennaio 2012 erano state sospese a maggio, ma da allora, minacce e intimidazioni non sono mai finite. Lo chef noto per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “La Prova del cuoco”, titolare della concessione demaniale Sailem, che gestisce il locale Castello a Mare e dell’azienda “Passami u Coppu” in via Roma a Palermo, ha infatti continuato a denunciare alle forze dell’ordine episodi molto preoccupanti.

Da qui, la richiesta di annullamento della revoca, con la decisione del Tar che ribadisce l’attuale condizione di pericolo: “Gli atti intimidatori non solo si sono susseguiti nel tempo, a partire dal 2012, ma hanno persino raggiunto un considerevole livello di gravità con uno degli episodi più recenti, quando Giunta ha ricevuto una lettera intimidatoria corredata dall’invio di un proiettile, nel marzo del 2017”.

E, d’altro canto, era stato lo stesso Giunta a scrivere di suo pugno una lettera, lo scorso anno, per manifestare la sua paura: “Negli ultimi anni la mia vita personale e professionale è stata stravolta da continui eventi e minacce che mi hanno lasciato profonde ferite e costato paure, sacrifici e denaro a causa della mia volontà di denunciare la criminalità mafiosa palermitana mandando alle sbarre gente che senza scrupoli vuole “farmi fuori” solo perché sono un cittadino onesto e non omertoso che non si piega alla mafia ma, denuncia”.

Nel 2012, dopo la scelta coraggiosa dello chef palermitano di denunciare chi gli aveva chiesto il pizzo, la tutela era stata garantita a livello nazionale, poi fu limitata al territorio regionale. Da maggio era stata revocata dalla Prefettura di Palermo e dall’’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale. A distanza di quasi un anno, le misure di protezione saranno ripristinate, così come deciso dal Tar.


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