PALERMO– Aggiornamento. È Mariella Ippolito, presidente dell’ordine dei farmacisti di Caltanissetta, l’assessore ideale alla Sanità nella giunta di Nello Musumeci, per i lettori di Live Sicilia. Candidata alle ultime regionali con la lista dei Popolari e autonomisti nel collegio nisseno dove non è comunque scattato il seggio per il partito (ha conquistato poco più di 2.100 preferenze), stacca di gran lunga gli altri “candidati” all’esecutivo segnalati sempre dai lettori.
Alle sue spalle, infatti, un “testa a testa” conclusosi praticamente alla pari tra l’ex capogruppo all’Ars di Forza Italia, Marco Falcone e l’ex rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla. Quest’ultimo ha già ricoperto questo ruolo in uno dei governi di Totò Cuffaro.
A raccogliere un discreto numero di preferenze anche Alessandro Aricò, uno dei leader del movimento di Musumeci #DiventeràBellissima, Carmelo Pullara dirigente dell’Asp di Agrigento e con un passato alla guida di aziende ospedaliere, Gianluca Pasquale Albanese che oggi ricopre il ruolo di consigliere segretario dell’Ordine dei medici di Catania e l’ex assessore della Provincia di Agrigento Giovanni Nocera.
Mariella Ippolito, quindi, si aggiunge al deputato Vincenzo Figuccia, nella giunta “ideale” dei lettori di Live Sicilia.
La sanità di Crocetta e Gucciardi
Un settore delicatissimo, quello che fino a poche settimane fa era guidato da Baldo Gucciardi. Un ramo dell’amministrazione che, per la sua natura, è tra i più importanti, visto che riguarda la salute stessa delle persone. Quale il nome giusto per la Sanità siciliana, quindi?
Gucciardi lascia un assessorato con luci e ombre, come accade un po’ per tutti. Nelle scorse settimane sono partite le prime stabilizzazioni e le prime assunzioni in Asp e ospedali. Sono gli effetti dell’approvazione, dopo incertezze e fatiche, polemiche e dubbi, dell’ultima rete ospedaliera siciliana. Sullo sfondo, i rapporti non sempre distesi col Ministero della Salute guidato da Beatrice Lorenzin che in passato ha anche paventato l’ipotesi di un commissariamento della Sanità siciliana.
Si riparte da qui, dalla possibilità di bandire i concorsi negli ospedali, in modo da puntellare un organico che si è gradualmente ridotto a causa dell’entrata in vigore del decreto Balduzzi che ha stoppato le assunzioni e a causa dei vincoli dovuti al piano di rientro della Sicilia dal “buco” lasciato dai governi precedenti.
Scandali e inchieste
Ma anche l’ultima legislatura non è certamente stata immune da polemiche, casi e anche inchieste giudiziarie. Come quelle che nella prima parte del quinquennio hanno coinvolto Salvatore Cirignotta, ex manager dell’Asp di Palermo, a causa della maxi-gara sui “pannoloni”. Ma altre inchieste giudiziarie hanno riguardato medici e manager assai vicini allo stesso presidente della Regione: è il caso dell’ex commissario dell’Azienda Villa Sofia-Cervello Giacomo Sampieri e del primario Matteo Tutino.
Lo strappo di Lucia Borsellino
Al di là delle polemiche, però, ad aver segnato un vero spartiacque nella scorsa legislatura è stato il polemico addio al governo di Crocetta da parte di Lucia Borsellino. Uno strappo avvenuto, stando alla lettera di dimissioni della figlia del magistrato Paolo, per “ragioni di ordine etico e morale”. Una spiegazione che quindi chiaramente sembrava indicare, come motivazioni alla base della scelta, non solo le polemiche sorte dopo l’intercettazione mai dimostrata, di una presunta conversazione tra Tutino e Crocetta nel corso della quale il medico avrebbe espresso parole durissime nei confronti di Lucia. I problemi, lì erano altri soprattutto. E in qualche modo, il clima ostile attorno alla Borsellino, scelta dal governatore fin dai primissimi giorni della campagna elettorale, divenne il tema dominante di un intervento accorato, in occasione della commemorazione delle vittime della strage di via D’Amelio, dell’altro figlio di Paolo, Manfredi Borsellino: “Lucia ha portato la croce”, disse, sciogliendosi poi in un abbraccio col presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo Lucia, come detto, è stato il turno della politica: il Pd ha presto indicato il proprio capogruppo Baldo Gucciardi. È stato lui ad aver chiuso la legislatura. Secondo i lettori di Live Sicilia, la staffetta dovrebbe passare alla nissena Marilena Ippolito.