CATANIA – Un emozionante, variegato omaggio in musica, prosa e immagini, dedicato dal Teatro Massimo Bellini al re dello swing.
In scena
Questo vuol essere il concerto-spettacolo Glenn Miller Story, che vedrà protagonista un attore del calibro di Giuseppe Pambieri, voce recitante impegnato a dare corpo ai pensieri del compositore di “Moonlight Serenade”.
Testo e regia sono di Ezio Donato, autore di teatro, accademico e messe in scena di chiara fama, che ripercorrerà l’esaltante ma anche tragica vicenda umana e artistica di Glenn Miller.
Nella narrazione avrà un peso fondamentale anche la figura della moglie di Miller, al secolo Helen Burger, che sarà affidata all’attrice Micol Pambieri, autentica figlia d’arte che ha seguito le orme del padre e della madre Lia Tanzi.
Ultima ma non meno importante, si segnala la partecipazione della HJO Jazz Orchestra, particolarmente cara alla platea degli amanti del genere e affermatasi con rilevante riscontro sotto la direzione musicale di Benvenuto Ramaci. Di specifico rilievo è altresì il contributo di Paolo Merlini per i video.
Appuntamento nel pomeriggio
Appuntamento da non perdere dunque, in calendario oggi, domenica 28 aprile alle ore 17.30, data che prevede sia il turno A che il turno recital della stagione concertistica del Bellini, la cui offerta artistica e culturale si fa sempre più ampia, multidisciplinare e aperta ad un pubblico che coltiva interessi ad ampio raggio.
Lo spettacolo è un tribute all’eroe americano di musica swing. Glenn Miller si era affermato negli Stati Uniti fra gli anni ’30 e ’40, prima come trombonista e poi quale direttore d’orchestra, arrangiatore e compositore.
Come arrangiatore, la sua straordinaria capacità lo porterà a riproporre musiche come Rapsody in Blue di Gershwin, suo contemporaneo, o la colonna sonora di Pinocchio di Disney del 1939; ma anche musiche classiche, come brani de Il Trovatore di Verdi in edizione Jazz.
A 38 anni, nel 1942, all’apice del suo successo e quando la sua musica era diventata la più amata e popolare d’America e anche la più pagata, decise di abbandonare gli ambienti dorati dello swing e di arruolarsi volontario nell’esercito con il grado di capitano per dare il suo contributo alla guerra che l’America stava combattendo in Europa contro gli eserciti nazifascisti.
La storia
Messo a capo di un’orchestra militare, la Army Air Force Band, composta nell’ultimo periodo da 50 elementi, fu assegnato ad organizzare l’intrattenimento delle truppe in Inghilterra.
“La sua orchestra osserva Ezio Donato nelle note di regia – rivoluzionò tutti i codici musicali militareschi e ben presto fu chiaro che per chi combatteva era meglio una musica piena di gioia di vivere, come In the Mood o The St. Louis Blues, suonati alla maniera di Miller,che un’ostinata cadenza in grado di segnare solo il passo di marcia”.
Scomparve misteriosamente il 15 dicembre 1944, aveva quarant’anni, mentre sorvolava dall’Inghilterra il Canale della Manica a bordo di un aereo militare per atterrare a Parigi, dove la sua orchestra lo avrebbe raggiunto nei giorni seguenti.
Avrebbe dovuto suonare per i soldati alleati che avevano liberato la capitale francese. Il suo corpo non fu mai recuperato. Dell’aereo nessuna traccia. Fu dichiarato disperso in guerra. Dopo nove giorni, alla vigilia di Natale del ’44, un telegramma con la notizia della sua scomparsa, fu recapitato alla famiglia.
Una vita che è leggenda
Osserva ancora Ezio Donato: “Alla sua morte, che rimane ancora inspiegabile, un generale dell’Esercito americano affermò che, oltre alle lettere che arrivavano da casa, niente aveva allietato e confortato i soldati impegnati nei combattimenti di più della musica di Glenn Miller, la cui vita e la cui opera sono ormai entrati nella leggenda.
Musiche come Moonlight Serenade, In the Mood, Pennsylvania 6-5000 e Chattanooga Choo Choo continuano ad essere suonate e interpretate ancora oggi.
Moltissimi le riconoscono alle prime note, anche se non tutti sanno chi fu Glenn Miller e quale fu il suo contributo nel creare e diffondere una musica che all’indomani della guerra rappresentò la liberazione non solo militare ma soprattutto culturale dall’oppressione nazifascista”.
Come questo sia potuto avvenire e come le generazioni successive, fino a quelle di oggi, continuino ad amare questa musica sarà raccontato attraverso notizie dell’epoca, rare immagini delle sue performance, testimonianze di amici e soprattutto il suo grande amore per la moglie Helen che contribuì non poco al raggiungimento della sua fama planetaria.