Don Carlo Chiarenza, il monsignore accusato di presunti abusi sessuali a danno di minori, ha deciso di rompere il silenzio e lo ha fatto attraverso una nota diffusa dal suo legale di fiducia, l’avvocato Antonio Fiumefreddo. Il sacerdote, alla cui storia è dedicato un servizio nel numero di “S” in edicola, interviene dopo la conferenza stampa del suo accusatore, Teodoro Pulvirenti, che giovedì scorso ha rivelato il suo nome.
Chiarenza, che è stato sospeso dalle funzioni dal vescovo di Acireale Antonino Raspanti, nella nota non conferma né smentisce gli abusi sessuali di cui è accusato: “La registrazione effettuata da Teodoro Pulvirenti – esordisce il sacerdote – è stata diffusa dal predetto in modo incompleto e secondo modalità che si sono così da prestate al fraintendimento e alla strumentalizzazione. In realtà il colloquio è avvenuto in un clima di sincera accoglienza umana e cristiana verso una persona, come tra persone che non si vedevano da molti anni”.
Sull’incontro, don Chiarenza taglia corto. “Abbiamo parlato di tante cose – dice Chiarenza – spaziando sui più vari argomenti, e ci siamo congedati con la solita cordialità scambiandoci un bacio di saluto, cosicché mai avrei potuto immaginare di potere ricevere un’accusa così funesta”.
Poi, il sacerdote acese spiega l’atteggiamento tenuto finora. “Ho scelto fino ad oggi il silenzio – aggiunge ancora don Chiarenza – quale scrupoloso rispetto verso il mio ministero, e quale atto di fedeltà estremo verso tutte le persone, incluso il Pulvirenti, che la Provvidenza ha affidato alle mie cure pastorali”. Per il sacerdote si tratta di un “accanimento”: “Non comprendo il motivo di tanto accanimento nei miei confronti e posso solo immaginare che il Pulvirenti stia così manifestando le proiezioni di problematiche forse irrisolte…”.
Don Chiarenza, poi, dice di essere a disposizione dei magistrati “affinché sia chiarita questa mostruosa vicenda e così lenita la sofferenza che sta procurando”. La chiusa è riservata al suo accusatore: “A Pulvirenti – scrive don Chiarenza – auguro di trovare presto la pace interiore e di riconciliarsi con la sua vita e con la sua famiglia. Non nutro comunque rancore nei confronti di nessuno, consapevole che il bene vince sempre sul male e la luce sulle tenebre mentre soffro anche per il disagio arrecato a tante persone buone a motivo dei gravi eventi e del loro risalto mediatico”.
Intanto, l’inchiesta prosegue. “Al momento – spiega a LiveSicilia Antonio Fiumefreddo, il legale di don Chiarenza – è in corso la valutazione di tutti gli elementi per stabilire quale strategia processuale seguire. In ogni caso don Carlo è a disposizione degli inquirenti”.
(Nel video la conferenza stampa di denuncia)