Gli Amici della Musica, un secolo di arte: "Così celebreremo il centenario" - Live Sicilia

Gli Amici della Musica, un secolo di arte: “Così celebreremo il centenario”

Intervista a Donatella Sollima, direttrice artistica dell'associazione

PALERMO- Su il sipario per le celebrazioni del centenario dell’Associazione Siciliana Amici della Musica che si avvicina a chiudere il primo secolo di vita al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo, per iniziarne uno nuovo.

Un’assortita stagione concertistica 2024/2025, con una visione eclettica della musica che spazia dalla classica al contemporaneo, dal jazz al gospel, che ha tutta l’aria di una piacevole novità. Contaminazione, fusione, coesistenza di linguaggi diversi, attraverso la presenza di giovani e talentuosi artisti, per raggiungere un pubblico sempre più vasto e trasversale con un occhio di riguardo verso le nuove generazioni.

Fondata nel 1925 da Vito Trasselli-Varvaro, l’associazione guarda ai suoi 100 anni di attività con grande vivacità e fantasia di stili e repertori musicali. Abbiamo intervistato Donatella Sollima, figlia d’arte, ex docente del Conservatorio di Palermo che dal 2017 ricopre con continuità la carica direttrice artistica dell’Associazione Siciliana Amici della Musica, per capire meglio la sua idea di teatro.

Una ricca programmazione, dodici concerti con artisti di fama internazionale, che attinge al passato con uno sguardo sempre rivolto al presente e al futuro. C’è un denominatore comune che guida questa scelta?
“La linea che ho voluto seguire è stata la ricerca dell’equilibro fra la selezione degli artisti invitati e i repertori proposti al pubblico, cercando di offrire una dinamicità e un’originalità negli accostamenti che stuzzicasse la curiosità d’ascolto. In questo modo trovano spazio sia i concerti che approfondiscono il repertorio classico che la proposta di nuovi linguaggi: sarà entusiasmante, ad esempio, poter ascoltare nella stessa stagione il jazz cubano di Omar Sosae le musiche fra Otto e Novecento del duo clarinetto e pianoforte formato da Francesco Paolo Scola e Fausto Quintabà”.

La Stagione 2024/25 apre con la celebrazione del primo secolo di attività dell’Associazione Amici della Musica con un’offerta ampia che si rivolge a un pubblico sempre più eterogeneo, quali le novità?
“Sicuramente la presenza per la prima volta a Palermo di Arcadi Volodos, fra i più grandi pianisti in attività oggi, che sarà protagonista dell’inaugurazione del 17 novembre. Poi il primo concerto del 2025 con il pianista Francesco Libetta che eseguirà un vera e propria sintesi in musica della storia dell’Associazione perché alternerà brani del repertorio classico come i “Notturni” di Chopin e di Liszt,con le trascrizioni di brani di Franco Battiato e di pagine sinfoniche di Ezio Bosso. E poi la formula del reading-concerto che vede protagonista il massimo esperto di Antonio Vivaldi – il musicista, musicologo e scrittore Federico Maria Sardelli – che racconterà le vicende clamorose che portarono alla luce l’intero catalogo vivaldiano. Alcune delle pagine ritrovate saranno eseguite con gli strumenti storici dell’Orchestra Modo Antiquo. Infine il ritorno della danza agli Amici della Musica con un progetto che prevede una performance che accosta l’esecuzione di musiche di autori spagnoli con l’improvvisazione di movimenti coreografici: protagonisti il Cuarteto Iberia e la danzatrice Yuriko Nishihara”.

Il suo obiettivo è anche quello di aprirsi alla città. Come prevede di portare avanti questa idea?
“Non snaturare il ruolo che gli Amici della Musica hanno avuto nei loro cento anni, anzi rilanciarlo e rinnovarlo. La chiave, secondo me, è quella di proporci per ciò che siamo, cioè “Amici della Musica” e “Associazione”: ai nostri concerti si respira un’aria di complicità, di informalità ma anche di grande sostanza, data dalla volontà di tutti di stare insieme con la possibilità di divertimento e di riflessione per tutti. Questo è il messaggio che vorrei passasse, quello di una realtà storica che ha visto passare fra le sue poltrone migliaia di palermitani e siciliani che nel tempo sono cambiati, ma che hanno sempre trovato in noi un punto di riferimento. Dopo gli anni difficilissimi della pandemia, il pubblico è tornato e ci siamo ritrovati come sanno fare solo – ed è proprio il caso di dirlo – i buoni ‘Amici’”.

Non tutti i giovani si avvicinano alla cultura. Qual è l’impegno dell’Associazione in questo senso.
“Ho insegnato pianoforte per 42 anni al Conservatorio di Palermo e la formazione e il rapporto con i giovani è al centro del mio mandato di direttrice artistica: credo fortemente che il coinvolgimento del pubblico dei giovani passi anche attraverso il riconoscersi negli artisti coetanei, per questo in stagione ci sono artisti più che under 30 come il giovane e talentuosissimo Arsenii Moon e la più che giovanissima Sunny Ritter, non ancora quindicenne. Tutto questo ruota attorno all’attenzione per il lavoro delle nuove generazioni: dare priorità – a parità di bravura – alle opportunità di lavoro per i giovani musicisti e, al contempo, dare l’opportunità ai giovani, che affrontano ogni giorno un modo del lavoro difficile e a volte crudele, di poter godere della musica con abbonamenti che non incidano sulle loro tasche, troppo spesso segnate da entrate precarie. Dallo scorso anno abbiamo iniziato una politica rivolta al pubblico under 40 – i così detti Millennials – con una formula di abbonamento che tenga conto delle possibilità di spesa, proponendo i 12 concerti serali a soli 40€. È stata una proposta accolta con successo e 1/3 dei nostri abbonati lo scorso anno erano tutti fra i 30 e i 40 anni. Sono convinta che anche quest’anno sarà così”.

Cosa può raccontarci sulla gestione dell’Associazione?
“Una delle difficoltà più grandi è maggiormente legata più che altro a ciò che il privato può fare, non tanto alle istituzioni che – oggettivamente – sono sempre state vicine alla nostra Associazione e ne hanno sempre rispettato la storia. Quello che auspichiamo, e stiamo lavorando in questo senso, è che i privati colgano l’importanza della nostra realtà all’interno della comunità, sostenendo non tanto i costi dell’Associazione, ma quanto il lavoro degli artisti con sponsorizzazioni mirate su singoli progetti, come il nostro Progetto Scuola, che da ormai 27 anni coinvolge tutti gli istituti scolastici della città con particolare attenzione alle scuole “di frontiera”, avvicinando in quasi tre decenni davvero decine di migliaia di studentesse e studenti. Sarebbe bello che qualche azienda prendesse a cuore quest’iniziativa e in questo senso mi sento di lanciare un appello ai vostri lettori”.

Quante e quali difficoltà dato che le risorse sono limitate?
“Sono sempre stata dell’idea che le difficoltà non devono essere dei limiti ma delle vere e proprie occasioni. A fronte dei contributi meno consistenti, ho portato gli Amici della Musica all’interno di un’ampia rete di associazioni concertistiche del Sud Italia con cui condividiamo obiettivi e risorse. Abbiamo così potuto abbattere i costi gestionali senza mai risparmiare sulla qualità artistica e solo nella Stagione 2024/2025 saranno cinque i concerti realizzati in collaborazione, tutti di altissimo livello: il violinista e violista Michael Barenboim in duo con la pianista Natalia Pegarkova, Emanuele Arciuli, il coro Gospel che sarà da noi il 23 dicembre, e la cantante Nicki Nikolai che si esibirà insieme al quartetto del sassofonista Stefano Di Battista in un concerto dedicato alle canzoni del repertorio italiano anni ’60 e ’70 proposte con arrangiamenti jazz. Poi abbiamo attivato una collaborazione alla quale tenevo moltissimo, quella con il Conservatorio di Palermo i cui ensemble saranno coinvolti in due concerti della Stagione pomeridiana e gli allievi saranno protagonisti della rassegna “Nuovi ascolti” che si tiene a Villa Niscemi”.

Quale il bilancio che si può trarre, arrivati a un secolo di storia, e più in generale, quale l’evoluzione della rassegna, nel corso di questi anni?
“Una degli aspetti più affascinanti della storia dell’Associazione è vedere il cambiamento del pubblico, e quindi della società, attraverso le stagioni che si sono susseguite. Oggi l’Associazione guarda ai prossimi cento anni con il “vento il poppa”: è in atto un adattamento dell’immagine, dell’offerta musicale, della proposta, dei luoghi in cui si svolgono i concerti, del rapporto con le istituzioni regionali. Quest’anno, ad esempio, dopo 100 anni l’Associazione proporrà i suoi concerti pomeridiani la domenica invece che il lunedì, segnale di un nuovo modo di fruire la musica, dei nuovi ritmi della società. Saranno sei concerti, uno al mese, dedicati al grandissimo repertorio e quindi rivolti ad un ampio pubblico e con prezzi davvero accessibili. I programmi dei concerti prevedono le sonate “Al chiaro di luna” e “Appassionata” di Beethoven, le Variazioni Goldberg di Bach, pagine di Chopin e Liszt, ma anche di Scarlatti e Schubert. E ancora le sonate per violoncello e pianoforte di Shostakovich e Rachmaninov, il concerto di Natale e “Il carnevale degli animali” di Camille Saint-Saëns. Un modo per trascorrere davvero una domenica pomeriggio in musica insieme agli Amici”.

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