PALERMO – Non aveva omesso di dichiarare le vincite al gioco per ottenere il reddito di cittadinanza. È stato vittima di un furto di identità.
La quinta sezione penale del Tribunale di Palermo ha assolto l’imputato, un barbiere quarantenne, accusato di avere nascosto all’Inps vincite per quasi 200 mila euro. Gli investigatori avevano scoperto sette conti gioco a lui intestati. Da qui l’accusa di avere reso false dichiarazioni.
L’avvocato Giovanni Marsicano ha fatto emergere un’altra verità. Innanzitutto il suo assistito aveva presentato una denuncia per sostituzione di persona. I conti erano stati aperti con i documenti dell’imputato (carta d’identità e carta di credito) che li aveva smarriti. I soldi non sono confluiti nella sua carta di credito ma su una piattaforma virtuale estera di gestione del denaro.
Gli indirizzi IP di apertura dei conti riportavano le città di Catania, Brescia, Parma o addirittura in Germania. L’imputato nel corso dell’esame ha dichiarato di aver ritrovato il portafogli sopra la cassetta della posta tre giorni dopo averlo smarrito. Non aveva denunciato l’episodio perché c’erano sia i documenti che i soldi. Il legale ha anche depositato l’ordinanza di sfratto: nel periodo in cui risultavano le vincite non riusciva a pagare l’affitto.
Dopo quasi 4 anni è arrivata l’assoluzione. Ora l’imputato potrà chiedere all’Inps la restituzione del reddito di cittadinanza che gli era stato sospeso.