Global Flotilla, la portavoce: "Chiediamo l'immunità al governo"

Global Flotilla, la portavoce: “Chiediamo l’immunità al governo”

Le parole di Maria Elena Delia

SIRACUSA – “Partiremo nelle prossime ore probabilmente all’alba di domani”. Lo ha detto la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla Maria Elena Delia dal porto grande di Siracusa dove stanno arrivando le imbarcazioni della missione della Global Sumud Flotilla.

Global Flotilla, la partenza

In totale da Siracusa partiranno 18 barche con a bordo 150 persone, tra cui due parlamentari e tre europarlamentari italiani, che si riuniranno in mare con le 6 imbarcazioni provenienti dalla Grecia, con sessanta persone a bordo, e le dieci barche provenienti dalla Tunisia, per un totale di circa 600 persone. Il punto d’incontro delle 34 imbarcazioni non è stato anticipato.

“Chiediamo al Governo italiano di tutelare i cittadini italiani qualora dovessero essere prelevati, sequestrati o incarcerati dagli israeliani – dice Delia – Non vogliamo le scorte ma una interlocuzione diplomatica con Israele. Siamo preoccupati e non solo per la popolazione palestinese. Il ministro degli esteri spagnolo ha detto che estenderà l’immunità diplomatica per i cittadini spagnoli che stanno partecipando alla missione. Un gesto di grande sostegno e saremmo felici se avessimo la stessa opportunità”.

Chi c’è a Siracusa

Circa 200 persone sono presenti alla Marina di Siracusa per la partenza della Global Sumud Flotilla per Gaza. Persone provenienti da diverse parti della Sicilia hanno sventolato bandiere palestinesi ed esposto striscioni per sostenere la popolazione di Gaza.

“Chiediamo l’immunità”

“Chiediamo al Governo italiano di tutelare dei cittadini italiani qualora dovessero essere prelevati, sequestrati o incarcerati dagli israeliani. Non vogliamo le scorte, ma una interlocuzione diplomatica con Israele. Il ministro degli esteri spagnolo ha detto che estenderà l’immunità diplomatica per i cittadini spagnoli che stanno partecipando alla missione. Un gesto di grande sostegno e saremmo felici se avessimo la stessa opportunità”. Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, parla dal porto grande di Siracusa prima della partenza.

Nel pomeriggio tre imbarcazioni a vela sono salpate verso la rada di Augusta, per raggiungere in serata altre 15 imbarcazioni. La partenza è prevista per domani all’alba. In totale da Augusta partiranno 18 barche con a bordo 150 persone, si riuniranno in mare con le 6 imbarcazioni provenienti dalla Grecia per sessanta persone circa e le dieci barche dalla Tunisia per un totale di circa 600 persone.

“Israele impedisce aiuti umanitari”

“La popolazione sta morendo di fame, una fame indotta, che nasce dal fatto che Israele impedisce agli aiuti umanitari di entrare nella Striscia – spiega la portavoce per l’Italia della Flotilla -. Anche durante i conflitti ci sono delle regole che servono a tutelare i civili che a Gaza invece sono stati massacrati”. Le precedenti missioni sono state intercettate dalle motovedette israeliane a 70 miglia nautiche. “Abbiamo paura delle intercettazioni e non vogliamo mettere a rischio le persone a bordo. Abbiamo fatto training in queste settimane per imparare a non reagire, restare pacifici e non violenti”.
Della missione fanno parte tre europarlamentari e due parlamentari italiani. A Siracusa è presente una rappresentante della Camera del Brasile.

Da lì si è imbarcato anche Yassin Lafram, presidente dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia: “L’unica soluzione che ci può essere, e che richiede un intervento serio da parte della comunità internazionale, è la creazione di un unico Stato libero e democratico dove possano convivere insieme ebrei, arabi, musulmani, cristiani tutte le nazionalità possibili però ci vuole ovviamente una supervisione internazionale”.


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