CATANIA – “Vogliamo che lo stadio di Santa Maria Goretti sia intitolato a Benito Paolone”. La proposta è stata depositata ufficialmente da Giuseppe Castiglione, consigliere di Palazzo degli Elefanti eletto nelle fila di Grande Catania, sigla che raccoglie l’eredità dell’Mpa. “Paolone – spiega Castiglione- è stato per anni all’interno del Comune come consigliere e come assessore. Credo che l’Amministrazione, oggi, debba nel più breve tempo possibile intitolargli quel campo tanto amato. Io – continua il consigliere comunale cresciuto politicamente dentro Alleanza nazionale- ho avuto la fortuna di formarmi con lui, l’ho conoscevo fin da piccolo e conosco benissimo la passione che lui, nonostante non fosse catanese, nutriva per la nostra città e per i suoi giovani”.
Una iniziativa accolta sicuramente con favore da chi ha indossato la maglia biancorossa dell’Amatori Catania. Un entusiasmo soffocato però dall’attuale momento di crisi che sta attraversando il movimento rugbistico etneo e dalla fatiscenza nel quale è sprofondato lo stesso Goretti, il più grande impianto sportivo destinato alla palla ovale del sud Italia. Massimiliano Vinti, ex giocatore e attuale team-menager del club fondato da Benito Paolone, non nasconde il proprio disaggio: “Se ne parla da anni di intitolarlo a lui, speriamo sia la volta buona. Capite però bene – spiega- che qualora ciò accadesse bisognerebbe organizzare almeno una piccola festa, un taglio del nastro, una cerimonia. Ma come lo si potrebbe fare dinnanzi a delle tribune che stanno cadendo a pezzi? Attualmente – si risponde Vinti- sarebbe impossibile”.
Le condizioni dell’impianto, in affetti, sono ben lontane dai livelli di eccellenza a cui il Goretti ha abituato gli appassionati di rugby catanesi nei scorsi anni. È soprattutto lo stato d’incuria del cosiddetto “Goretti 2”, il campo di allenamento collaterale allo stadio, a palesare un sostanziale abbandono. LiveSicilia ha documentato come il manto erboso, attualmente, rievochi una coltivazione ad uso alimentare, dove al centro di esso sarebbero cresciuti addirittura degli arbusti, mentre le mura di recinzione sono divelte e l’ormai ex casa del custode è da tempo preda dei vandali. Anche lo stato di salute del plesso principale rivela alcune defezioni. Riferisce ancora Vinti: “Non funziona la luce all’interno degli spogliatoi; la sera ci alleniamo con un solo faro, sfruttando di fatto un solo quarto di campo. Ultimamente però – rivela stupito il team menager- è arrivata l’acqua calda per le docce”. Una situazione dunque che se non rasenta la disperazione poco ci manca: “Ci sentiamo abbandonati sia dalla Regione che dal Comune. Finora abbiamo sentito solo parole. Siamo certi però – continua polemicamente Vinti- che se avessimo dato visibilità all’amministrazione, con conferenze stampa al Comune, avremmo ottenuto maggiore rispetto. La gente pensa – chiosa il rugbista- che non parlando si ottiene qualcosa, ma non è così: le cose – conclude- bisogna dirle apertamente”.
“È stato rubato addirittura il ‘fucuni’ che serviva per arrostire la carne durante il terzo tempo, assieme al rame ed altra attrezzatura”. Lo fa sapere Fabio Pagliara, consulente di Enzo Bianco per lo Sport, una delega che il sindaco ha trattenuto per sé. Un dettaglio che palesa la consapevolezza dell’amministrazione sulle condizioni in cui verserebbero non solo il Goretti, ma anche altri impianti sportivi catanesi. Spiega infatti Pagliara: “La situazione è molto brutta. Negli ultimi anni ci sono stati degli evidenti problemi di manutenzione che derivano da due aspetti: la mancanza di risorse, ovviamente, ma anche una impostazione burocratica che da almeno dieci anni non ha seguito una chiara strategia di efficienza. Manca inoltre – aggiunge – un capitolo di spesa correlato. Ovvero, le cifre che s’incassano per lo sport, non vengono investite nello stesso settore”. La ricognizione di Pagliara non si ferma però alla sola analisi: “Entro quindici giorni – annuncia – arriveranno in aula le nuove convenzioni per la gestione degli impianti. Per quanto riguarda il Goretti abbiamo già previsto dei lavori, sia nella casa del custode che nell’impianto di illuminazione. Il bando verrà pubblicato entro quindici giorni. Abbiamo previsto, inoltre, che durante i lavori ci dovrà essere una accurata sorveglianza per evitare il furto dei materiali”. Pagliara ha inoltre dichiarato la sua personale disponibilità affinché il Goretti sia dedicato a Paolone: “Sì, è uno dei padri storici dello sport siciliano. Occorre però ricordarci – aggiunge – anche di altre figure del panorama sportivo etneo. Uno su tutti il professore Abramo, che ha fatto tantissimo per la nostra pallavolo”.