Diventare governatore della Sicilia: è questo il “sogno di una vita” di Gianfranco Micciché, che in un’intervista a Panorama in edicola domani, racconta emozioni e ambizioni del suo nuovo progetto politico, ‘Forza del Sud’, attraverso il quale mira a diventare il nuovo Bossi del Meridione.
Dopo la presentazione del suo nuovo progetto politico, lo scorso 30 ottobre nella cornice del Politeama di Palermo , il sottosegretario con in mano le chiavi della cassaforte del Cipe racconta dell’incontro tra i nuovi meridionalisti e il premier. Con un “ma che cravatte vi siete messi?” Silvio ha dato la benedizione al nuovo partito, che comporrà la triade per andare al voto, sotto la leadership di Berlusconi, con due grandi forze – almeno questo è il progetto – che guardino rispettivamente agli interessi dei territori settentrionali e meridionali. “La gente percepisce l’asse della maggioranza troppo spostato al Nord – spiega Micciché a Panorama – Un palermitano come me, insieme ad altri uomini del Sud, ora sarà il garante della nostra terra”.
Certo, il progetto deve ancora crescere, ad oggi conta sei deputati e tre senatori, circa un migliaio di amministratori locali e due ministre, Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna, che guardano con interesse al progetto. La Prestigiacomo (in prima fila alla presentazione palermitana del partito) “la considero di Forza del Sud – dice Micciché – anche se resterà dov’è”. La Carfagna, invece, “l’aspetto a braccia aperte” confessa.
Un ultimo passaggio, infine, Micciché lo dedica a al governo regionale e al Mpa di Lombardo: “Serve un meridionalismo moderno e produttivo. La classe burocratica e politica della Sicilia fa schifo”. E ancora “Il progetto di Lombardo ha fallito. Bello o brutto che sia, adesso c’è il federalismo, a noi toccherà utilizzarlo invece che subirlo”.