PALERMO – La candidatura di Fabio Granata a sindaco di Siracusa nelle prossime Amministrative di primavera è partita ufficialmente stamattina. Attraverso la metafora del “salpare” e con l’immagine evocativa del marinaio di Hugo Pratt, Corto Maltese, ha tolto l’àncora insieme con il suo movimento civico #SiracusaOltre2018 in un cinema d’essai di fronte a circa 300 persone. Con lui anche alcuni intellettuali non di Siracusa come Fulvia Toscano e Ignazio Buttitta. “Noi presentiamo un programma mentre gli altri candidati o aspiranti tali sono alle prese con tatticismi e strategie”, ha detto Granata, che ha aggiunto: “Si tratta di un progetto oltre il vecchio centrodestra e il vecchio centrosinistra, incapaci di esprimere un piano per il rilancio economico e sociale della città e per il ripristino della legalità”.
Attorno al concetto guida di “Rigenerazione” si sono alternati sul palco professionisti che ne hanno declinato gli aspetti urbanistici, economici e sociali. “Nuovi centri di aggregazione oltre Ortigia, attorno a siti archeologici anche minori, da cui ripartire” li ha immaginati e progettati il docente alla facoltà di Architettura, Emanuele Fidone: “Attorno al Ginnasio romano, riqualificare l’accesso Sud della città; attraverso il recupero del sito archeologico di piazza Adda, collegare l’area con il parco della Neapolis che a sua volta, con il suo milione di visitatori l’anno, andrebbe legata a aree quali: catacombe di San Giovanni, santuario e museo Paolo Orsi”. Descritto anche un progetto, di appena 50 mila euro, per riqualificare il parcheggio Talete, lo storico ecomostro all’uscita di Ortigia. Monica Centanni, già nel Cda Inda, fondazione che sovrintende agli spettacoli classici del Teatro greco, ha descritto un progetto di “Siracusa capitale del teatro sempre”, e non solo quaranta giorni l’anno. Vinse lei la battaglia per portare le Rappresentazioni classiche a cadenza annuale, anziché biennale com’era prima, oggi, contribuendo al programma di Granata sindaco, ha descritto la stagione classica tutto l’anno attraverso l’utilizzo del Teatro comunale appena riconsegnato dopo 60 anni.
Granata, poi, è tornato sulla sua candidatura “che non deve dare conto a nessuno – ha detto – a nessuna segreteria politica nazionale, regionale o locale. Per non avere diktat e freni di alcun tipo”. L’obiettivo per Granata è un’amministrazione “non ricattabile che possa dire stop ai veleni industriali e all’economia del fossile che ha portato la tragedia di almeno un malato per famiglia. E possa dire, con mani libere, ai colossi industriali: o bonificate e rigenerate green o chiudete”. Questo tema gli ha già creato nemici tra gli schieramenti politici: “È stato interpretato maliziosamente – ha detto – come uno stop allo sviluppo e invece è al contrario: da questa idea, dalla rigenerazione industriale e dalle bonifiche, nasce lo sviluppo. Così la rigenerazione urbana, legata a tutti i filoni dell’economia moderna, è l’opposto del blocco dell’economia cui i poteri consolidati hanno gridato”. E di poteri più o meno “occulti” ha parlato ancora con riferimento ai recenti arresti di avvocati e magistrati: “Un sistema di potere criminale e mafioso ha condizionato e condiziona l’economia della città: per noi sarà tolleranza zero e contrasto a abusi e illegalità di ogni tipo”. Poi l’accenno alla benedizione del presidente della Regione Nello Musumeci e del suo movimento Diventerà bellissima, di cui Granata è cofondatore, per la sua discesa in campo, anche se con la specificità “di un progetto più ampio, trasversale e civico, senza nessun accordo coi partiti”.