Grandi manovre nel Pd | Piccione a un passo dal "sì" - Live Sicilia

Grandi manovre nel Pd | Piccione a un passo dal “sì”

Teresa Piccione con Giuseppe Lupo

L'ex parlamentare: "Sto ancora valutando, ma ho avuto diverse sollecitazioni".

SFIDERÀ FARAONE
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PALERMO – Grandi manovre nel Partito democratico dopo la discesa in campo di Davide Faraone. Il partito che non segue i renziani sta cercando un’unità attorno a una proposta alternativa. E l’idea, l’auspicio almeno, è quella di proporre una candidatura che non sia quella di una corrente, o la sintesi di un paio di correnti, ma piuttosto una candidatura che trovi la spinta dal basso di circoli e territori.

L’identikit è quello di un dirigente esperto, non parlamentare e meglio ancora donna. Un vestito che calza alla perfezione su Teresa Piccione, ex parlamentare palermitana, esponente di Areadem, molto vicina a Giuseppe Lupo. A lei guardano gli ex Ds e forse non solo quelli.

Riunioni sono in corso per saggiare la sua disponibilità. “Sto ancora valutando – dice Piccione -. Ho ricevuto diverse sollecitazioni, dalla società civile, dalle associazioni, dal mondo cattolico, ma ci sono ancora molte telefonate che devo fare. Ho sperato fino all’ultimo che si riuscisse a trovare un nome unico su cui far convergere tutto il partito, perché era quello che ci serviva per dare il segnale di un partito che si ritrova. Ma sappiamo come sono fatti….”.

Resta da capire invece la posizione degli orfiniani come Fausto Raciti e dei Partigiani Dem, che a livello nazionale hanno espresso il loro tifo per Maurizio Martina ma che a livello regionale dovranno scegliere: per molto tempo i renziani di Faraone sono stati il loro bersaglio principale. “Maurizio – ha detto Antonio Rubino – sta restituendo dignità alla nostra comunità ed entusiasmo al nostro popolo. Piazza del Popolo, il Forum di Milano ed il giro per l’Italia sono stati appuntamenti che hanno iniziato il processo di riconnessione del Pd con una parte del Paese. Questo lavoro va proseguito e se Maurizio ci sarà noi saremo con lui”.

Rimangono un paio di giorni per definire il quadro in vista delle primarie del 16 dicembre, dopo che i renziani non hanno accettato la proposta di candidatura unitaria e hanno lanciato la corsa dell’ex sottosegretario della Buona Scuola, che ha già avviato la sua campagna, spinta da big del calibro di Totò Cardinale e Luca Sammartino.

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