Grasso: "Lampedusa |esempio di solidarietà" - Live Sicilia

Grasso: “Lampedusa |esempio di solidarietà”

Ieri sera al teatro SanGiorgi la cerimonia finale del Premio Internazionale di giornalismo Maria Grazia Cutuli. Presenti il Presidente del Senato, Pietro Grasso, il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli e il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini.

PREMIO MARIA GRAZIA CUTULI
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CATANIA – “Le soluzioni ai problemi difficili sono poi le più semplici”. Lo ha detto, ieri sera, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, a Catania in occasione della cerimonia finale del Premio Internazionale di giornalismo Maria Grazia Cutuli, in riferimento al delicato tema dell’immigrazione di cui l’isola è spesso teatro con tragici sbarchi, ma anche con grandi storie di solidarietà e speranza. Vincitori del premio la catanese Laura Silvia Battaglia, Lucia Goracci e Marc Marginedas, quest’ultimo assente alla premiazione perché ancora tenuto sotto sequestro da un gruppo jihadista in Sirya.

La manifestazione, giunta alla sua nona edizione, è stata interamente organizzata dalla stessa Fondazione Maria Grazia Cutuli. La giornalista del Corriere della sera, di origini catanesi, uccisa all’età di 39 anni in Afghanistan durante un agguato il 19 novembre del 2001. Maria Grazia aveva maturato con gli anni una passione sconfinata per il mestiere d’inviato e la sua unica prerogativa era testimoniare da lì, da dove tutto accadeva: dalle trincee del dolore, in cui si respira guerra, e da dove poi ha trovato la morte lungo la strada che da Jalalabad porta alla capitale Kabul. E non perché fosse un incosciente e avida di rischio, ma semplicemente perché, come lei stessa diceva, era il suo lavoro.

Ad aprire la cerimonia, emozionato, il fratello di Maria Grazia, Mario Cutuli. A seguire, gli interventi del Presidente del Senato Pietro Grasso e del giornalista, direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli. Argomento protagonista della serata, dunque, “Dopo Lampedusa: immigrazione, regole e solidarietà”. Un fenomeno divenuto sempre più emergenza e sul quale bisogna intervenire “ Le norme – ha spiegato il Presidente del Senato Grasso – per il sostegno e l’ospitalità ai migranti esistono, ma ci sono problemi di attuazione. Ci sono organizzazioni che sfruttano lo stato di bisogno di queste persone, dando vita ad un ignobile traffico. Occorre fare un discrimine serio – ha aggiunto – una volta per tutte, questo genere di attività vanno sanzionate e non favorite. Tutto il resto va poi condotto verso l’integrazione e la solidarietà. Lampedusa è un grande – conclude – esempio di solidarietà”.

Insomma, un fenomeno gestito in maniera discontinua nel nostro paese, come ci spiega il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli. “ C’è una grande attenzione – ha spiegato De Bortoli a LiveSiciliaCatania – nei momenti d’emergenza (e lo dico anche come critica nei confronti della nostra professione), ma silenzi e abbandoni nei momenti di “normalità”, ma in realtà poi gli arrivi continuano”. Si tratta di migranti, appunto, che scappano da paesi in cui sono in atto guerre e ai quali va riconosciuto il Diritto di Asilo, così come sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo . “ C’è una – ha precisato il direttore – condizione di precarietà di quelli che sono i richiedenti asilo, un tema questo che non è stato ancora risolto, unitamente al fatto che il nostro paese si trova a dover fronteggiare da solo un fenomeno che riguarda l’intera Europa. Pertanto, credo si debba rivedere la legge Bossi-Fini che è stata, peraltro, pensata in un momento politico e geo-politico diverso da adesso. Ovvero, quando la sponda del mediterraneo aveva dei regimi di altro tipo: non c’erano ancora state le Primavere Arabe, poi divenute foriere di molte delusioni e di pochi veri passaggi alla democrazia. Certo è che fino a quando non ci sarà un dispiegamento di forze più concreto anche da parte dell’Europa – ha concluso – continueremo ad avere questi tragici casi come avviene a Lampedusa”.

Il dibattitto sull’immigrazione, nell’arco della serata, è stato nutrito dalle parole ferme e decise del primo cittadino di Lampedusa, Giusi Nicolini. Nessun particolare elogio ai Lampedusani, perché tentare di salvare o prestare soccorso a delle vite umane in difficoltà, che arrivano in mare su dei barconi “ è un gesto – ha spiegato il sindaco a LiveSiciliaCatania – assolutamente naturale. Non facciamo nulla di speciale. Se Bergamo fosse stata circondata dal mare e i barconi fossero arrivati lì, anche loro avrebbero fatto la stessa cosa, aiutando dei naufraghi. Quello che si fa a Lampedusa si fa anche nel resto d’Italia. Purtroppo poi c’è molta ipocrisia, – ha sottolineato ancora – soprattutto da parte della politica che racconta questi viaggi come un’invasione o qualcosa dal quale dobbiamo difenderci facendo annegare dei disperati in mare. Non è anomala Lampedusa, ma la politica disumana dell’Europa. Noi ci stiamo battendo – ha aggiunto – perché queste persone abbiano la possibilità di richiedere asilo ancora prima di salire su quei barconi. Non sono dei migranti in cerca di lavoro, ma richiedenti asilo che disperati scappano dalle guerre e dalle persecuzioni”.

Per la sezione “Giornalisti Italiani”, il premio è stato conferito a Lucia Goracci, inviata e corrispondente estera, che a LiveSiciliaCatania, commenta emozionata il riconoscimento del quale è stata insignita. “ Provo – ha raccontato – uno straordinario senso di riconoscenza e una responsabilità enorme. Non ho avuto il privilegio di conoscere personalmente Maria Grazia Cutuli, ma è come se la conoscessi avendo letto avidamente la sua corrispondenza. Di lei amavo la sua forza – ha aggiunto – e l’assoluta capacità di vedere al di là delle apparenze. Provo davvero una grande gioia spero di essere all’altezza”. Una lunga e nutrita esperienza d’inviata all’estero che inevitabilmente ha segnato sotto un profilo umano la giornalista. “ Mi piacciono molto – ha detto ancora – le battaglie per i diritti civili. Ho vissuto con particolare coinvolgimento l’ondata verde di Teheran. Il coraggio che quei ragazzi misero in piazza contro le dittature fu il prologo della Primavera araba. Non potrei mai – conclude – dimenticarlo”.

Una premio speciale, poi, del Presidente della Fondazione, il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli è stato assegnato alla giornalista, corrispondente per l’Adnkronos dalla Sicilia, Elvira Terranova.

 


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