BIANCAVILLA- Ennesimo incidente stradale lungo la Statale 284, in territorio di S.M. di Licodia -ha ricostruito Giuseppe Ranno di Videostar- che ha visto coinvolte tre auto, mentre un’altra che secondo alcune testimonianze avrebbe causato il sinistro, si sarebbe allontanata senza fermarsi. L’incidente è avvenuto alle 13 e da una prima ricostruzione fatta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, intervenuti sul posto, sembrerebbe che un’auto medica che viaggiava in direzione Catania abbia azzardato un sorpasso, costringendo il mezzo che sopraggiungeva in direzione opposta (una Hyundai Atos con a bordo due donne di Adrano) a rallentare. Sembrerebbe che proprio il rallentamento abbia causato poi l’impatto tra la Hyundai e l’auto che la seguiva in direzione Adrano (una Ford Fiesta con alla guida un prete biancavillese). In seguito a questo primo tamponamento Il conducente della Ford avrebbe perso il controllo del mezzo andandosi a schiantare frontalmente con un’Opel Meriva che procedeva in direzione Catania (al cui volante vi si trovava una 54enne catanese). Uno scontro violento nel quale sono rimasti feriti la donna (trasportata in ospedale a Paternò) ed il parroco (a Biancavilla). Diverse le contusioni e le escoriazioni riportate dai due conducenti ma per fortuna nulla di serio. Sono stati gli airbag in dotazione ai mezzi ad evitare danni maggiori. In un primo momento si è temuto il peggio tanto da allertare l’elisoccorso che è giunto sul posto ma che però non è stato necessario che atterrasse. Illese le due donne adranite a bordo della terza auto. A margine va aggiunto che l’auto medica non si sia fermata dopo il sorpasso azzardato che avrebbe causato l’incidente allontanandosi senza prestate soccorsi (o almeno questo quanto raccontato dalle due donne a bordo della Hyundai Atos, rimaste illese). Il traffico ha subito forti rallentamenti. Dopo la rimozione dei mezzi è stato necessario ripulire l’asfalto da olio e detriti.
Ancora incidenti sulla strada statale 284. I particolari ricostruiti da Giuseppe Ranno di Videostar (LINK)
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