ROMA – Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori, inizia il conto alla rovescia. Il D-day sarà il 15 ottobre e si attendono entro quella data le indicazioni generali del governo che saranno contenute probabilmente in un Dpcm a cui sta lavorando Palazzo Chigi. Al momento la campagna vaccinale degli indecisi dell’ultimo minuto vede un rallentamento con poco meno di 350mila nuovi vaccinati con prima dose nell’ultima settimana. Sono circa 8 milioni i non immunizzati nel Paese, tanti sono lavoratori.
Il governo intanto è alle prese con gli ultimi nodi da sciogliere in vista dell’applicazione dell’obbligo di certificato verde per tutti i lavoratori, pubblici e privati. Possibile il lancio di una app simile a quella utilizzata per il personale scolastico per controllare gli accessi giornalieri nella pubblica amministrazione e nelle aziende private. Da decidere ancora la modalità e la cadenza dei controlli che potrebbero essere giornalieri o a campione.
Altro nodo riguarda le piccole imprese, i cui rappresentanti hanno sollevato problemi di applicabilità dell’obbligo di green pass in determinati settori come i cantieri in appalto che subirebbero degli stop in caso di lavoratori sprovvisti di green pass. Il governo comunque sembra orientato a percorrere una linea di rigore che non ammette deroghe. Nessuna deroga anche sui tempi di validità del passaporto verde a chi esegue i tamponi: la validità resta di 48 ore con test rapido e 72 con quello molecolare. Aperta anche la questione dei lavoratori stranieri provenienti dall’Est Europa e vaccinati con il siero Sputnik che non è stato sin qui riconosciuto dall’Ema.
Intanto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha dichiarato all’Ansa che da qui a tutto il 2021 il provvedimento che istituirà l’obbligo di Green pass non subirà modifiche. Una revisione potrebbe essere possibile solo nel 2022 in base all’andamento della pandemia e dopo la scadenza dello stato di emergenza attualmente in vigore fino al 31 dicembre.
Ecco cosa cambia dal 15 ottobre per i lavoratori del pubblico e delle aziende private. Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, tutto il personale delle amministrazioni pubbliche per entrare nei luoghi di lavoro dovrà possedere ed esibire la certificazione verde su richiesta dei preposti ai controlli che spettano ai datori di lavoro. Chi sarà sprovvisto di green pass sarà considerato assente ingiustificato: non scatterà la sospensione ma ci sarà il blocco dello stipendio con il diritto alla conservazione del posto del lavoro. Chi violerà la norma e sarà trovato al lavoro senza Green pass sarà multato con una sanzione da 600 a 1.500 euro. L’omesso controllo dei datori di lavoro è sanzionato con una multa che va da 400 a mille euro. Per avere informazioni sul green pass ci sara’ un unico numero, il 1500.