MESSINA – Beppe Grillo sbarca in Sicilia. Di nuovo a Messina, ma questa volta non a nuoto. Comizio vivace quello del leader del Movimento 5 stelle nella centrale piazza Cairoli, prima tappa siciliana dello Tsunami Tour del comico genovese. Da registrare anche alcune contestazioni all’indirizzo del leader del M5S, con schermaglie dialettiche tra alcuni cittadini e i militanti. Critiche sono giunte da chi non ha gradito, ad esempio, la battuta sul ponte dello Stretto: “Non bisogna farlo perchè i siciliani non hanno nulla a che spartire con i calabresi”, aveva detto Grillo. “Battuta superficiale”, è stata la replica della piazza. “La faccio sempre, nessuna offesa. Io sono in parte calabrese” – è stata la risposta di Grillo. “Ma non ci dividiamo, queste critiche non hanno senso e danno linfa a chi ci vuole disunire”. Poi, sul ponte ha aggiunto: “Vogliono farlo per spartirsi le tangenti. E’ un’opera inutile che Roma vuole perché ci sono troppi interessi. Noi vogliamo introdurre nella costituzione i referendum propositivi senza quorum, la metà più uno vince, se vince chi vuole il ponte, si fa. I siciliani che non lo vogliono devono ribellarsi”.
E da Beppe Grillo, l’invito a ribellarsi anche ai messinesi:” Potete decidere il vostro destino – ha detto -. Mandate a casa chi ha amministrato la città così male”. Ma la “ferocia” di Grillo, stamani a piazza Cairoli, è stata tutta per Bersani, in merito alla vicenda Monte dei Paschi: “Il 90% dei componenti della Fondazione della Mps è del Pd. Bersani si deve dimettere. Ho visto – ha detto- come funziona il sistema al Monte dei paschi di Siena. Hanno preso una delle più antiche banche d’Italia, orgoglio dei toscani. Valeva 20 miliardi di euro nel 1995 ed adesso ne vale 2. Hanno preso tutti i beni della banca, che appartenevano ai toscani, e li hanno quotati in borsa, aprendo al mercato ed alla finanza speculativa. Si sono spolpati banca, assicurazioni, palazzi, qualsiasi cosa, non è rimasto quasi più niente. Occorre un’indagine sulla gestione a partire dal ‘95 ad oggi. Questo è uno scandalo tre volte quello della Parmalat, siamo già a 24miliardi di euro, tutti soldi che andavano all’estero e tornavano con lo scudo fiscale per il quale il Pd si è rifiutato di controbattere in Parlamento. Poi l’approvazione del provvedimento è arrivata, e sappiamo perchè. Profumo, da sempre “pane e Pd”, invece di aprire una commissione d’inchiesta seria per vigilare su banca d’Italia e Consob, ha licenziato quattromila persone. I partiti sono diventati banche e le banche sono partiti, bisogna mandarli tutti a casa”.
Beppe Grillo a Messina ha anche parlato di lavoro: “Vogliamo che in Parlamento si pensi a chi perde il lavoro- ha detto- Occorre reddito di cittadinanza per chi è disoccupato. Un sistema vigente in tutta Europa, tranne noi e la Grecia. Non è giusto ottenere una laurea e poi lavorare in un call center a 400 euro al mese. Il reddito di cittadinanza garantisce 1000 euro al mese per tre anni.
Infine: “I siciliani ogni giorno ci dicono di andare avanti. Moltissimi sono con noi. ‘Apriteci una speranza’, è l’appello che ci rivolgono. Chi ha lasciato l’Isola ci scrive che è pronto a tornare e che conta su di noi. Siamo la prima forza politica della Sicilia. E siamo convinti che faremo ancora il botto e questa volta ci prendiamo tutto”. Così ha concluso il leader di M5S Beppe Grillo, davanti alla folla di piazza Cairoli.