CATANIA-“Gli azionisti della Tecnis daranno dimostrazione nella sede competente di aver sempre tenuto alta la guardia sui tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata”. Respingono le accuse i vertici del colosso del gruppo Costanzo ieri finito sotto amministrazione giudiziaria dopo il sequestro preventivo eseguito dal Ros per sospette “infiltrazioni di Cosa nostra” nelle attività della società. Gli azionisti, insomma, ribadiscono la linea della legalità di Tecnis portata avanti “attraverso l’istituzione di rigorosi protocolli di legalità – si legge nella nota di replica – che ne hanno consentito la crescita imprenditoriale nel rispetto della legge”.
Rispetto della legge. E’ un concetto che i vertici societari ribadiscono a più riprese. Nella nota poi si evidenzia che “il provvedimento emesso dal Tribunale di Catania nei confronti della Tecnis e delle persone giuridiche che ne detengono il capitale sociale è l’atto introduttivo di una procedura giurisdizionale il cui fondamento dovrà costituire oggetto di valutazione nel merito da parte del Giudice che lo ha emesso”.
Il giudizio spetta all’autorità giudiziaria: no ai processi fuori dal palazzo di giustizia. “Ogni diversa e conclusiva valutazione dei fatti costituisce un’indebita anticipazione di un giudizio che spetta unicamente all’Autorità giudiziaria” I vertici Tecnis – che dimostreranno con i fatti la loro estraneità alle accuse e la linea di contrasto adottata in questi anni proprio per evitare ogni tipo di ingerenza criminale evidenziano la grande fiducia nella macchina della giustizia. “Nei confronti dell’autorità giudiziaria – concludono – le società del gruppo Tecnis ripongono pieno affidamento”.