ROMA – Scontri a fuoco con armi leggere sono in atto nei sobborghi della città di Severodonetsk, nel Donbass, tra i separatisti filo-russi dell’Ucraina orientale e unità di Kiev che usano cecchini e droni. Lo riferisce la Bbc. La città, che prima dell’invasione contava una popolazione di 100mila abitanti, sarebbe vicina all’accerchiamento. Vittime civili sono state segnalate sia nella città di Bakhmut, dopo un attacco missilistico su una zona residenziale, sia nel Donetsk.
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Distrutto nella notte da un bombardamento russo il Museo nazionale commemorativo letterario di Hryhoriy Skovoroda nella cittadina di Skovorodynivka, regione orientale ucraina di Kharkiv. Lo ha reso noto su Facebook il capo della comunità di Zolochiv, Viktor Kovalenko, ripreso dai media ucraini. Salvo ma ferito il figlio del direttore del museo. Nella tenuta lavorò e fu sepolto Hryhoriy Skovoroda, filosofo del ‘700 di origine cosacca ucraina che visse e lavorò nell’Impero russo
Dopo l’annuncio in cui si diceva pronto a cedere, oggi arriva un appello su Telegram del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in vista del 9 maggio, Giorno della Vittoria per la Russia che si teme possa celebrarlo quest’anno con azioni in Ucraina. “Chiedo a tutti i nostri cittadini, specie in questi giorni, di non ignorare le sirene antiaeree. Per favore, si tratta della tua vita, della vita dei tuoi figli”.
Le forze russe hanno sparato ieri su una colonna di 15 auto di civili in fuga da una città occupata da Mosca nella regione di Kharkiv (est), uccidendo almeno 4 persone: lo riporta l’agenzia Unian. Gli ucraini hanno respinto 8 attacchi russi e abbattuto 14 droni dell’esercito di Mosca e distrutti veicoli da combattimento.
Nel frattempo è arrivato l’appello del Programma alimentare mondiale (Pam ) per la riapertura dei porti dell’Ucraina per scongiurare l’incombente minaccia di carestia: “i porti nella zona di Odessa, nel sud dell’Ucraina, devono essere riaperti con urgenza per evitare che la crisi globale della fame sfugga al controllo”, si legge sul sito istituzionale del Pam. La guerra in Ucraina sta entrando in una “fase decisiva”, ma la Nato non vede oggi una escalation tra Mosca e l’Alleanza Atlantica: lo ha detto il vicesegretario generale della Nato, Mircea Geoana, intervistato da Al Jazeera.