Hai un raffreddore, potrebbe essere covid: sintomi da controllare

Hai un raffreddore, potrebbe essere covid: sintomi da controllare

Questo quanto emerge da una indagine condotta dagli scienziati del Zoe Covid Symptom Study
CORONAVIRUS
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Se hai i sintomi di un raffreddore come rinorrea (naso che cola), mal di gola, mal di testa, affaticamento e simili, ci sono alte probabilità che possa trattarsi di COVID-19, l’infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. È quanto emerge da uno studio degli scienziati del ZOE COVID Symptom Study, condotta nel Regno Unito basata sui dati di milioni di pazienti (auto-segnalati) che vengono caricati su un’applicazione attraverso dispositivi mobili.

Le ultime analisi suggeriscono che oltre il 50 percento dei pazienti risultati positivi al tampone oro-rinofaringeo (o naso-orofaringeo) non presenta i tre sintomi principali della COVID-19, ovvero febbre, tosse e perdita dell’olfatto (anosmia). In parole semplici, in buona parte dei casi i contagiati sperimentano qualcosa di molto più simile a un raffreddore che a un’influenza molto severa, come accaduto per larga parte della pandemia

La ragione di questo cambio di paradigma risiederebbe nella circolazione della variante Omicron del patogeno pandemico, che da quanto è emersa in Sudafrica, alla fine di novembre, è stata associata a una sintomatologia generalmente più lieve. Ciò non significa affatto che non si verifichino casi gravi e decessi per Omicron, tutt’altro, ma che si registra un numero sensibilmente minore di ricoveri in ospedale e di vittime in proporzione a quanto accadeva con altre varianti, come la Delta che ha dominato nell’ultima fase. Il dato è stato evidenziato dai risultati di tre studi condotti in Inghilterra, Scozia e Sudafrica.

“Il numero di nuovi casi sintomatici è esploso nell’ultima settimana”, ha dichiarato alla BBC il professor Tim Spector, docente di Epidemiologia Genetica e direttore presso il Dipartimento della Ricerca sui Gemelli del prestigioso King’s College di Londra, oltre che direttore del ZOE COVID Symptom Study. “Per la maggior parte delle persone, un caso positivo di Omicron sembrerà molto più simile al comune raffreddore, che inizia con mal di gola, naso che cola e mal di testa. Basta chiedere a un amico che è risultato positivo di recente per scoprirlo”.

Ma anche se la Omicron sembra determinare una malattia lieve nella maggior parte dei casi, la contagiosità risulta comunque estrema e il numero di nuovi casi semplicemente drammatico. Basti pensare che nel Regno Unito nelle ultime 24 ore sono stati registrati circa 120mila nuovi contagi da coronavirus SARS-CoV-2, mentre in Italia sono stati 44.595. In entrambi i casi si tratta del record assoluto dall’inizio della pandemia, con l’evidente zampino della variante Omicron (il record precedente nel nostro Paese risale al 13 novembre del 2020, con 40.902 positivi). Proprio perché si contagia un numero enorme di persone, anche se si aggrava solo una piccola percentuale lasciar circolare liberamente la variante Omicron farebbe travolgere i sistemi sanitari, come dimostrato da questo grafico. Per questa ragione in Italia è stato deciso di introdurre l’obbligo di mascherine FFP2 in determinati contesti ed è stata anticipata la terza dose del vaccino anti Covid, che ha dimostrato di essere decisamente protettiva contro la nuova variante


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