"Ho commesso degli errori, | ma non sono un criminale" - Live Sicilia

“Ho commesso degli errori, | ma non sono un criminale”

Francantonio Genovese

Francantonio Genovese in un'intervista a la Repubblica: "Fiducia nella magistratura. Mi sento a posto, anche se provato. Ho messo a disagio il partito, ma non sono al centro di un'organizzazione criminale".

l'inchiesta sulla formazione professionale
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MESSINA – “Io mi sento a posto, anche se provato da un’inchiesta che coinvolge pesantemente me e i miei cari. E non ho perso neppure la fiducia nella magistratura. Certo, in questo momento è messa a dura prova”. Così il deputato messinese del Partito democratico, Francantonio Genovese, finito nell’occhio del ciclone per l’inchiesta sulla formazione professionale in Sicilia, in una intervista al quotidiano la Repubblica. Genovese ammette di avere messo “in imbarazzo” il partito e il segretario Renzi “e mi dispiace – sottolinea -. Ma penso che una persona dotata di un minimo di intelligenza. e soprattutto chi mi conosce, non possa credere che io in questi anni abbia emesso o ricevuto solo fatture per prestazioni inesistenti, così come mi viene contestato. O che sia al centro – prosegue – di un’organizzazione criminale che quasi quasi può competere con Cosa nostra. Mi viene da sorridere”.

Poi, sulle accuse dei magistrati, secondo cui Genovese avrebbe lucrato sui fondi della formazione professionale attraverso società riconducibili alla sua famiglia, il deputato replica: “I soldi di cui si parla sono quelli dei canoni pagati dagli enti di formazione regionali a società del mio gruppo per l’affitto di immobili e attrezzature. Il sospetto dell’accusa è che attraverso prezzi gonfiati, io abbia tratto illecito profitto, comunque per un ammontare che non supera i 500 mila euro. Ma ho cinque consulenti d’alto profilo che dicono il contrario”. Genovese, inoltre, si dice “pentito” di essersi occupato di formazione professionale (“Dio solo sa quanto”) e ammette di aver commesso degli errori (“più d’uno. Chi non ne ha commessi nella vita e nella politica?”).

A poche ore dalla riunione della giunta per le immunità della Camera, che dovrà esaminare la richiesta d’arresto nei suoi confronti, l’ex segretario regionale del Pd dice di non aver parlato con Renzi e annuncia: “Non chiedo clemenza, ma solo che si tenga conto anche delle mie ragioni, e dei fatti inconfutabili portati a sostegno. Poi, accetterò qualsiasi verdetto, della giunta per le autorizzazioni e del parlamento”.


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