PALERMO – L’accordo è del 5 settembre, come aveva già rivelato nei giorni scorsi Livesicilia. Adesso, ecco anche i documenti. Sottoscritti, in calce, dall’assessore Lucia Borsellino e dall’amministratore delegato della clinica Humanitas Giuseppe Sciacca. Insomma, il contratto tra la Regione e la clinica c’è. Esiste. Nonostante il governo sembri essersene dimenticato. Nonostante il “ritiro della delibera” sembra aver risolto tutto. Ma quel contratto, c’è.
Per la precisione si tratta di un accordo. Che ricalca la bozza allegata alla delibera del luglio scorso. “Il presidente e l’amministratore delegato di Humanitas – si legge – hanno illustrato, nel corso di diverse riunioni presso l’assessorato, il progetto di rilocalizzazione e ampliamento del Centro catanese di oncologia, già autorizzato dall’Assessorato con Ddg (decreto del dirigente generale, ndr) 1294/2012, presso una nuova sede da realizzarsi nel Comune di Misterbianco”.
Insomma, ecco l’investimento. “Una grande opportunità” per la Regione. Per vari motivi, stando a quanto scritto nell’accordo. Intanto perché “verrà realizzato un nuovo polo di eccellenza finanziato esclusivamente con capitale privato”, e poi perché in questo modo, si legge nel documento, si “ridurrà significativamente il fenomeno della migrazione di pazienti oncologici residenti nella Regione verso strutture extra regionali”. Il fenomeno della cosiddetta “mobilità passiva”. Ma non solo, l’investimento in questione, si legge nell’accordo, “garantirà la creazione di nuovi posti di lavoro e una formazione altamente qualificata”.
E nell’accordo ecco snocciolati, ovviamente, un po’ di numeri. “La realizzazione dell’investimento immobiliare – a totale carico di Humanitas – comporterà un esborso per complessivi 80 milioni. L’attuale budget assegnato all’esistente struttura, con 88 letti di ricovero, è pari a circa 20 milioni”. Il nuovo Centro dovrà invece contenere complessivamente 170 posti letto (98 per l’Oncologia, 20 per la neurochirurgia, 20 per l’ortopedia, 20 per la riabilitazione, 12 in regime ‘libero professionale)”. “La realizzazione di nuovi importanti strutture sanitarie, quali quella oggetto dell’investimento – scrive l’assessorato – è condizionata all’ottenimento di un incremento di volumi dell’attività sanitaria erogabile”.
Le premesse, quindi sono chiare. Si può passare agli impegni reciproci. Tra quelli sottoscritti dall’assessorato, anche l’erogazione di un budget che può arrivare fino a 10 milioni di euro, “per tutte le attività previste nella distribuzione dei posti letto”. Dal canto suo, Humanitas si impegna a realizzare un polo di eccellenza utilizzando solo propri capitali, a contribuire alla riduzione della mobilità passiva e a garantire la creazione di nuovi posti di lavoro sul territorio”.
L’accordo, quindi, c’è. Nonostante sia il presidente Crocetta che l’assessore Borsellino abbiano più volte ribadito, anche in sedi istituzionali come la Commissione Salute all’Ars, l’inesistenza si qualsiasi vincolo per la Regione. Dichiarazioni smentite dallo stesso documento. “Il presente accordo – si legge infatti prima delle firme – vincola le parti per il tempo previsto dal ddg 1294/2012 relativo ai tempi concessi per l’assegnazione dei posti libero professionali”.
Il vincolo c’è, quindi. Eccome. Ed è sottoscritto dalle firme in calce. Quelle dell’assessore Borsellino e quella, meno leggibile, che fa riferimento a Humanitas Centro Catanese di oncologia (ma all’inizio del documento viene citato l’amministratore delegato Giuseppe Sciacca).
Eppure, dal governo si continua a parlare di delibera “nei fatti sospesa”, o comunque “mai esecutiva”. Infine il “ritiro” di quella delibera, deciso ieri sera. Una revoca che, secondo il governo, dovrebbe risolvere le cose.
Sarà. Una settimana dopo la firma di quel contratto, però, e siamo al 12 settembre, ecco anche un decreto dell’assessore Borsellino. Dall’intestazione abbastanza chiara. Che non lascia spazio a dubbi: “Approvazione dell’accordo tra l’assessorato regionale della Salute ed Humanitas Centro catanese di oncolofgia spa siglato in Palermo il 5 settembre 2013”. Un decreto che ripercorre, nero su bianco, tutte le tappe della vicenda. E non fa riferimento a nessun accordo già siglato nella passata legislatura. Ma, semmai, alla delibera del 2 luglio 2013, apprezzata dalla giunta e firmata dal presidente della Regione Crocetta. E contenente, appunto, la “bozza dell’accordo”.
Un accordo la cui stipula verrà subordinata soltanto “alla acquisizione della documentazione antimafia”. Richiesta che l’assessorato invierà all’Humanitas il 30 luglio 2013. La società risponderà, inviando la certificazione antimafia appena sei giorni dopo: il 5 agosto. Da lì, si va dritti direttamente al contratto del 5 settembre. Il decreto di una settimana dopo, infatti, si limita ad “approvare l’accordo”.
Un accordo che, evidentemente, tiene conto delle ultime rimodulazioni dei posti letto introdotti dal decreto Balduzzi. E che non hanno mutato granché per i privati per i quali è previsto un taglio di posti (circa 300 su 4.300), proporzionale a quello generale, come illustrato in una lettera inviata dal dirigente generale Salvatore Sammartano al presidente dell’Aiop.*
In quei giorni, Humanitas iniziava già i lavori nell’area di Misterbianco. “A suo rischio e pericolo”, preciseranno l’assessore Borsellino e il presidente Crocetta. Nonostante il primo, a luglio, abbia firmato la delibera che adesso si è stata “ritirata” e nonostante la seconda, cioè l’assessore, appena due mesi fa abbia sottoscritto un accordo che “vincola le parti”. Un contratto del quale il governo, fino ad oggi, sembrava essersi dimenticato.