ROMA – Roma ha accolto i leader dei paesi membri dell’Unione europea per firmare la dichiarazione di Roma, che riafferma i principi fissati 60 anni fa nella Sala degli Orazi e Curiazi in Campidoglio. Il trattato istitutivo dell’Unione fu firmato, infatti, il 25 marzo 1957. A Roma manca però il Regno Unito, che con un referendum ha deciso di abbandonare l’Ue. Per il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, i sessanta anni trascorsi sono stati “un viaggio di speranze realizzate, in parte, ma anche da esaudire”. Per Gentiloni i paesi europei riuniti a Roma per firmare nuovamente i tratatti dell’Unione celebrano “la tenacia e l’intelligenza dei padri fondatori europei”. Gentiloni ha poi sottolineato la necessità di “restituire fiducia” ai cittadini europei” soprattutto attraverso “crescita e lotta alla povertà”. Secondo il premier “bisogna avere il coraggio di voltare pagina”. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha espresso parole ottimistiche: “Per l’Unione europea ci sarà anche un centesimo anniversario”, sono state le parole di Juncker riportate da Repubblica.it.
L'ottimismo del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.
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