Mafia della provincia, cade un'aggravante: nuovo processo - Live Sicilia

Mafia della provincia, cade un’aggravante: nuovo processo

Decine di imputati dei clan di un vasto territorio compreso fra San Mauro Castelverde e Trabia

PALERMO – Annullata con rinvio una parte della sentenza contro boss e gregari della Provincia di Palermo coinvolti nel blitz “Black Cat” del 2011. L’impianto accusatorio regge e diventa dunque definitivo, ma la Cassazione ha stabilito che si dovrà celebrare un nuovo processo in appello limitatamente alla contestazione dell’aggravante prevista nel caso in cui le attività economiche intraprese dagli associati mafiosi siano finanziate con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti.

Le due figure principali del processo erano i capi mandamento, Diego Rinella e Francesco Bonomo. Furono i carabinieri del nucleo operativo di Termini Imerese a scoprire che la nuova mafia era ripartita dagli anziani. Li chiamavano “i vattiati”, battezzati, per via della loro carriera criminale. Da San Mauro Castelverde a Trabia, passando per decine di centri, i nuovi boss guardavano agli uomini e alle regole del passato.

Diego Rinella è fratello di Salvatore, storico capomafia di Trabia, mentre Bonomo è genero di Peppino Farinella, capomafia di San Mauro Castelverde.

L’annullamento con rinvio significa che le pene potrebbero essere riviste al ribasso per Michele Modica, Antonino Vallelunga, Diego Rinella, Giuseppe Ingrao, Giuseppe Libreri, Gandolfo Maria Interbartolo, Salvatore Palmisano, Vincenzo Medica, Antonio Maria Scola, Giacomo Li Destri, Francesco Bonomo, Stefano Contino, Angelo Schettino, Raimondo Virone, Mario D’Amico, Gaetano Muscarella, Salvatore Sampognaro, Diego Guzzino, Antonino Fardella, Vincenzo Civiletto, Massimiliano Restivo, Filippo Giovanni Colletti, Salvatore Abbadessa, Antonio Giovanni Maranto, Santo Bonomo.

Erano difesi tra gli altri dagli avvocati Ermanno Zancla, Giuseppe Canzone, Stefano Vitale, Renato Vazzana.

L’unico imputato per cui la sentenza di condanna è stata annullata senza rinvio e dunque è stato assolto è Ciro Guardino, accusato di favoreggiamento (difeso dall’avvocato Giovanni Di Benedetto) .

Inammissibile il ricorso della procura generale e dunque confermate le assoluzioni di Saverio Maranto (difeso dall’avvocato Rosanna Vella, in primo grado era stato condannato a 11 anni e mezzo e assolto in appello, Giuseppe Vitanza e Giuseppe Scaduto (difeso dall’avvocato Domenico La Blasca).

Annullamento con rinvio e un nuovo processo in appello per l’intera posizione di Salvatore Schittino.

Leggi il verdetto di appello con tutte le pene e le assoluzioni

I grandi assenti del processo sono sempre stati i commercianti vittime del pizzo che non si sono costituiti parte civile. Su 64 persone offese, solo in otto hanno deciso di partecipare al processo con l’assistenza degli avvocati Alessia Alessi, Salvatore Caradonna, Cinzia Di Vita, Carmelo Franco e Luigi Montagliani.

I Comuni, invece, ci erano costituiti tutti parte civile con l’assistenza degli avvocati Ettore Barcellona e Francesco Cutraro. Ecco l’elenco: Alimena, Aliminusa, Caccamo, Casteldaccia, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Castellana Sicula, Cefalù, Cerda, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Lascari, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni, Termini Imerese, Trabia. Parti civili anche il Centro Pio La Torre, il Comitato Addiopizzo, Sos Impresa e Confersercenti.


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