"I boss? Mi attaccano |Con Lombardo ho rotto" - Live Sicilia

“I boss? Mi attaccano |Con Lombardo ho rotto”

Antonio Fiumefreddo - foto © Giovanni Isolino

Il neo-assessore Antonio Fiumefreddo a tutto campo: "Come legale ho il dovere di difendere tutti. Ma il capomafia Aiello in un'intercettazione mi definisce 'cornuto e sbirro'". E di Cracolici, Crocetta e Bartolotta dice...

Il neo-assessore
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MESSINA – Appena ha letto su “Livesicilia” la dichiarazione di Antonello Cracolici ha preso il telefono e l’ha chiamato per invitarlo a prendere un caffè. Antonio Fiumefreddo, assessore indicato dal “Patto Federativo con I Drs” nel Crocetta-bis, nella sua prima uscita ufficiale a Messina, mette subito in chiaro alcuni aspetti, dopo i messaggi provenienti soprattutto dal Pd. “Non mi piace parlare degli altri – esordisce Fiumefreddo – ma è necessario chiarire determinate circostanze, perché chi vuole associare a tutti i costi il mio nome a quello di Lombardo mente. Con lui non parlo da cinque anni. I nostri rapporti si sono incrinati, perché da sempre ho inteso la politica come qualcosa di nobile, non come l’acqua che potesse ripulire tutto. Eravamo distanti e per questo siamo entrati in rotta di collisione. Tuttavia, non rinnego di essergli stato vicino, sono stato anche il suo avvocato in un processo in cui lui era parte offesa. Politicamente sono diventato un suo nemico e gli ho sempre fatto battaglie aspre quando era ‘forte’, adesso non mi sembra più il caso parlare di lui perché ha i suoi problemi e non è più quello di prima”.

Durante la direzione nazionale del Pd di ieri, per il varo delle liste europee in Sicilia, è stata fatta pesare la vicinanza di Caterina Chinnici a Raffaele Lombardo. Anche Fiumefreddo prima della rottura con l’ex governatore è stato molto vicino a lui, ma questo certamente non lo imbarazza e definisce “sterili” le polemiche che – secondo il neo-assessore – non fanno bene alla Sicilia. Sempre a proposito di “veleni”, oggi ci ha pensato Antonello Cracolici a tentare di mettere sulla graticola Crocetta tirando fuori il nome di Fiumefreddo. “Mi hanno sorpreso le sue dichiarazioni che ho letto da voi. Non lo conoscevo personalmente ed ho sentito il bisogno di chiamarlo al telefono. Devo aggiungere che lui è rimasto sorpreso della telefonata e l’ho invitato per prendere un caffè ed avere un chiarimento”.

Crocetta ha sempre combattuto la mafia, Fiumefreddo ha difeso i mafiosi. Sembra quasi una contraddizione, ma questo aspetto non imbarazza assolutamente l’avvocato-assessore che tiene a ribadire un concetto: “Esercito la professione di avvocato e come tale ho il dovere di difendere chiunque. L’avvocato sta dalla parte di tutti e se non fosse così sarebbe una barbarie. E poi il legale è come il medico, non può certo esimersi dall’intervenire se chiamato in causa. Comunque, ho difeso mafiosi e questo è verissimo, ma è anche vero che il boss Aiello in una intercettazione che è agli atti del processo ‘Iblis’ disse testualmente: ‘Il problema di Lombardo è quel cornuto e sbirro dell’avvocato Fiumefreddo’. Con questo credo di averle risposto in maniera esauriente”. Antonio Fiumefreddo, insomma, si definisce un elemento di disturbo per gli affari criminali del catanese, ma in generale in tutta la Sicilia. “Qualcuno dimentica che nel 1981 sono stato presidente dell’Osservatorio regionale Antimafia e mi sono battuto contro il malaffare. Ho anche promosso l’insegnamento della legislazione Antimafia nella mia università”.

Sul piano politico il neo assessore sente il dovere di incoraggiare il presidente Crocetta, bersaglio di un fuoco “amico” incrociato per il varo del suo governo-bis. “Mi sembra ingeneroso nei confronti del governatore – aggiunge Fiumefreddo – , lui che ha portato e porta avanti importanti battaglie per la legalità. Sarebbe opportuno mettere da parte le ‘armi’ per dare nuovo vigore all’azione di governo. Voglio anche aggiungere che un grande merito per le battaglie sulla legalità va al senatore Lumia”. Non sa ancora quale delega gli verrà assegnata e dice di non avere alcuna preferenza, anche se sta subendo la marcatura stretta dei Drs messinesi (Picciolo e Greco), che vorrebbero per lui l’assessorato alla Infrastrutture, che era stato di Bartolotta. “Sono qui a Messina perché sono anche l’espressione di questa città, qui verrò spesso come promesso ai miei amici Picciolo e Greco”.

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