Pizzo su case e scommesse| Nuovi guai per i Lo Piccolo - Live Sicilia

Pizzo su case e scommesse| Nuovi guai per i Lo Piccolo

Nuova ordinanza di custodia cautelare per Salvatore e Sandro Lo Piccolo. L'accusa, stavolta, è di aver chiesto il pizzo su un punto Snai. Al centro delle indagini dei carabinieri anche il pizzo su alcune case ordinato dal boss Troia, nel frattempo deceduto.
MAFIA. PALERMO
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Titolari di centri scommesse e proprietari di palazzine. Non importa chi sei e cosa fai. La regola del pizzo non fa distinzioni. Quando videro quella palazzina in costruzione i mafiosi sentenziarono: pretendevano alcune migliaia di euro. Non importava che si trattasse di case che gli stessi proprietari sarebbero andati ad abitare e non di un business edilizio. Era il 2008.

Oggi e’ arrivata una nuova tegola giudiziaria per Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Assieme a loro un’ordinanza di custodia cautelare raggiunge pure Salvatore Baucina, 57 anni, gia’ coinvolto in una delle operazioni Addiopizzo. Sono tutti già detenuti. L’episodio della palazzina non e’ sfuggito ai carabinieri del nucleo operativo diretti dal colonnello Paolo Piccinelli che hanno battuto la zona di San Lorenzo. Il maggiore Antonio Coppola, che comanda il nucleo investigativo, e il capitano Fabrizio Cappelletti hanno ricostruito la storia dei tre appartamenti nel cuore di Pallavicino, e soprattutto hanno convinto il proprietario a collaborare.

Il mandante dell’estorsione era stato Vincenzo Troia, anziano boss di Resuttana nel frattempo deceduto. Pretendeva mille e cinquecento euro per ciascuna casa. Quattromila e cinquecento euro per il solo fatto che la costruzione ricadesse nel territorio di appartenenza. Una tassa dal sapore medievale. Feudale, perche’ di feudo mafioso si trattava, portata alla luce dai militari del comando provinciale sotto la guida del generale Teo Luzi. Baucina fu l’uomo incaricato di incassare i soldi assieme a Giovanni Razzanelli che poi si e’ pentito.

A distanza di quattro anni dall’arresto dei capomafia di San Lorenzo, scovati dalla Squadra Mobile a Giardinello, e’ stata emessa la nuova misura cautelare chiesta e ottenuta dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai sostituiti Amelia Luise e Anna Maria Picozzi. I pubblici ministeri avevano già chiesto la misura cautelare per i Lo Piccolo accusati di avere dato mandato a Salvatore e Girolamo Di Maio di imporre il pizzo ai punti Snai, da Mondello fino a San Lorenzo. Il gip respinse la richiesta di arresto. La Procura si e’ appellata ed ora ha ottenuto il nuovo provvedimento restrittivo.


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