Iachini adesso chiede serenità: |"Zamparini vuole solo stimolarci" - Live Sicilia

Iachini adesso chiede serenità: |”Zamparini vuole solo stimolarci”

Nonostante la spada di Damocle di un possibile esonero, il tecnico resta concentrato sulla sfida che opporrà i rosanero al Chievo. E chiede una mano al pubblico:  "Sono sicuro che i tifosi ci staranno vicini e che anche loro sentono questo momento".

PALERMO – L’ultima chance per restare saldo in panchina. Giuseppe Iachini sa di essere in bilico e di dover fare affidamento ad un solo risultato per la sua permanenza. Battere il Chievo per scampare l’esonero, come il patron Zamparini ha già pubblicamente preventivato. Una scelta a cui il tecnico non vuole pensare: “Al di là della decisione che si possa prendere, credo sia importante il rispetto per il lavoro fatto in questi due anni e mezzo, oltre che per i risultati ottenuti, valorizzando tanti giovani. Nello stesso tempo conta la memoria per il come è stato fatto tutto ciò. Io cerco di risolvere la confusione, di lavorare in maniera equilibrata. Il resto, è stato già tutto riferito al presidente”. Sulle parole di Zamparini, inoltre, Iachini preferisce divincolarsi senza commentare: “Delle volte il presidente usa certe parole per stimolare anche la squadra. Chiaramente, essendo abituato a lasciare dopo aver vinto, io vado avanti con la consapevolezza di ciò che è stato fatto. Ringrazio a tal proposito tutti i tifosi per i loro attestati di stima”.

La situazione adesso è complessa. Il Palermo deve salvare Iachini e Iachini deve salvare il Palermo, in un campionato che si auspicava di ben altro livello per i rosa: “Sapevamo che all’inizio del campionato poteva esserci qualche problema – ammette il tecnico -. Dobbiamo solo andare in campo con un entusiasmo maggiore, cavalcando l’onda del lavoro e della compattezza. Io vado avanti con la consapevolezza di doverne venire fuori, ma anche con la certezza che ci riusciremo. Il calcio è fatto anche di episodi, io vedo i ragazzi lavorare bene e so che ci sono ampi margini di crescita”. La classifica, ad oggi, non sembra essere benevola al netto delle prestazioni: “Potevamo avere qualche punto in più, ma siamo all’inizio del campionato. Abbiamo ancora qualche margine per risalire”.

Quella che rischia di essere l’ultima settimana da allenatore del Palermo non può non essere pressante. Iachini cerca comunque di mantenere serenità all’interno dello spogliatoio: “Vivo tutte le partite nella stessa maniera, cercando di trasmettere maggior serenità possibile alla squadra. In una gara poi ci sono episodi e situazioni che possono mettere la partita nei binari migliori, sarebbe la situazione ideale per noi”. Una serenità che a Boccadifalco è stata minata dalla lite Lazaar-Vazquez, sulla quale il tecnico preferisce minimizzare: “La lite è accaduta qualche settimana fa, ma io voglio che i giocatori vadano a cento all’ora anche in allenamento. Si ricrea il ritmo partita in questi casi e possono accadere anche entrate scomposte, non cattive. Questo è quel che è successo ed è finito subito lì, l’abbiamo chiusa con una battuta. Mi auguro che riescano a portare questa energia in campo”.

Meglio concentrarsi solo sulla prossima partita e sul Chievo, un avversario non certo semplice: “Affrontiamo una squadra che gioca insieme da diversi anni, Maran ha un gruppo esperto e servirà una partita importante”. Il gruppo dovrà essere compatto per evitare ulteriori scivoloni, ma soprattutto dovrà stare dalla parte del proprio tecnico: “Per come si allenano e per le loro testimonianze non ho dubbi. Se il presidente si è pure espresso in un certo modo è perché sa che la squadra tiene al suo allenatore”. Le chiavi per portare a casa i tre punti saranno le solite: “Si vince giocando con la testa, con il cuore, con l’attenzione e con la tenacia. Abbiamo davanti a noi una squadra solida e ben organizzata. Saranno fatte valutazioni oggettive sulla partita, andrà letta e giocata a seconda dei bisogni”.

Infine, Iachini non svela possibili cambiamenti in vista di domenica: “Valuterò un po’ tutto, soprattutto la condizione psico-fisica del momento. Non è detto che poi chi non parta subito non possa servirmi a partita in corso. Sappiamo che ci sono dei margini di crescita e di miglioramento, andando avanti col lavoro ci arriveremo. Giocare tre partite ravvicinate non ci ha certo aiutato. Tutto ciò però non dipende dalla qualità, bensì dalla conoscenza e dal lavoro”. Magari con l’aiuto del pubblico, chiamato a spingere la squadra fuori dalla crisi: “Sono sicuro che i tifosi ci staranno vicini e che anche loro sentono questo momento”.


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