CATANIA – L’Ictus è una delle principali cause di morte in Italia. I fari della sanità sono puntati tutti sul covid, ma questa malattia non è certo andata in vacanza in questi due anni di pandemia. A Catania, però, i riflettori sono rimasti accesi. E in particolare al Garibaldi Catania periodicamente sono organizzati corsi di formazione che hanno al centro le patologie legate ai nervi e al cervello. Catania, rispetto al resto della Sicilia, ha una risposta d’assistenza all’Ictus all’avanguardia. Solo in città ci sono due stroke unit. Una di queste è quella del Garibaldi che è stata creata dal professore Antonino Pavone assieme ad Anna Mattaliano, dottoressa e direttore sanitario aziendale. La tempestività quando insorge un ictus è fondamentale. “Bisogna andare a tavoletta e agire nelle prime ore”, spiega Pavone. In Italia chi è colpito da ictus è trasferito al Pronto Soccorso, mentre a Parigi e Amsterdam è immediatamente inviato in Stroke Room dotata di tac. Esempi positivi che il nostro sistema sanitario dovrebbe guardare. Antonino Pavone, primario emerito di Neurologia al Garibaldi, è stato direttore scientifico di un recente simposio organizzato dal Garibaldi con l’Istituto Lucia Mangano che ha avuto il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Catania.
“Nell’ambito della organizzazione sanitaria regionale e nazionale la patologia cerebrovascolare è diventata una priorità. Il meeting – spiega Pavone – ha affrontato gli argomenti di interesse neurochirurgico e riabilitativo, nonché il gold standard verso cui tendere nell’asset degli ospedali di alto livello. Terapia medica e radiologica in fase acuta e, inoltre, eventuale soluzione neurochirurgia sono le espressioni migliori di una assistenza globale dell’ictus. I disturbi dell’equilibrio idroelettrolitico possono avere complicanze molto gravi, tra cui il coma iperosmolare e i disturbi dello stato di coscienza dell’infanzia. Essi rappresentano, spesso, – argomenta- la conseguenza di terapie farmacologiche non appropriate”. A dirigere il reparto di Neurologia del Garibaldi oggi c’è Luigi Sicurella. “Ha lavorato con me per tanto tempo”, dice con orgoglio Pavone che ringrazia il direttore De Nicola “per aver creduto in lui anche dopo la pensione”. Il convegno che ha visto numerosi partecipanti ha avuto la collaborazione dell’Università di Verona che “è un’eccellenza in Italia per le neuropatie ed è all’avanguardia per la sclerosi multipla con il professore Salvatore Monaco”. A proposito di Sclerosi, in autunno è in programma un evento medico su questa drammatica malattia.