CATANIA – Il mal di denti vi fa vedere le stelle? Se siete dei cittadini catanesi, in media ci vogliono 180 giorni per ottenere la prima visita da un dentista ospedaliero. Nella sanità pubblica catanese i tempi di attesa sono sempre più lunghi a svantaggio dei cittadini, soprattutto di coloro che non possono permettersi cure private, e la Cgil, insieme alla Fp (Funzione pubblica) Cgil di Catania, è pronta a divulgare i dati di una mini inchiesta sindacale che fa il punto su liste di attesa per gli esami medici più importanti che spesso sono gli unici a salvare la vita, e sugli accessi e tempi medi per l’ingresso al pronto soccorso.
L’appuntamento è per lunedì 13 Ottobre, alle ore 10,30, nel salone “Russo” di via Crociferi per la conferenza stampa sulla sanità pubblica a Catania, saranno presenti, oltre al segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota, anche Rosaria Leonardi, responsabile del Dipartimento Pubblico impiego per la confederazione, il segretario generale della Fp, Gaetano Agliozzo, il responsabile del Dipartimento Sanità Cgil Salvatore Cubito, e Domenica Di Guardo responsabile Sanità Funzione pubblica.
“Le aziende di Catania sono rimaste per molti mesi senza una guida capace di dare una svolta al settore e di gestire al meglio le enormi potenzialità di intelligenza e sapere che all’interno delle strutture operano. – si legge in un documento firmato da Cgil e Fp Cgil- ormai improcrastinabile, oltre che stabilizzare i precari, rafforzare e razionalizzare gli organici soprattutto assumendo figure di Infermieri professionali e operatori sanitari che spesso sono costretti a lavorare ben al di sotto dei L.E.A, i “livelli essenziali di assistenza”. Inoltre, la riconversione in P.T.A dei presidi ospedalieri dismessi è praticamente fallita e si perpetua il fallimento del sistema di prenotazione delle visite e della diagnostica”.
I sindacati chiederanno, ancora una volta, “l’istituzione di un Centro di Prenotazione Unificato integrato tra territorio ed aziende ospedaliere. Questo consentirebbe una maggiore razionalizzazione con conseguente diminuzione delle liste di attesa”.