Ieri parlamentari, oggi consulenti | Ars, il ritorno degli ex deputati - Live Sicilia

Ieri parlamentari, oggi consulenti | Ars, il ritorno degli ex deputati

Dai non eletti ai grillini che non si sono ricandidati per lo scandalo "firme false", ecco chi sono gli ex che non hanno lasciato il Palazzo.

PALERMO – Ieri sono stati parlamentari regionali, oggi non lo sono più, ma non hanno lasciato Palazzo dei Normanni. Sono ancora lì, ma in vesti differenti. Sono collaboratori, consulenti, segretari. Ma a sentirsi “di troppo” non ci stanno. “Non mi sento una raccomandata, una ‘riciclata’”, afferma Claudia La Rocca, ex deputata grillina oggi nello staff del vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri. “Sono qui per l’esperienza che ho collezionato in dieci anni da deputato”, le fa eco Salvatore Lentini, per i più, dopo quei dieci anni appunto, conosciuto come Totò, che oggi lavora nella segreteria particolare del presidente Gianfranco Miccichè. Sono parte di quella schiera di 50 esterni che lavorano per i componenti del Consiglio di presidenza.

Totò Lentini si trova a Palazzo dei Normanni nelle vesti di “comandato”: in quanto impiegato regionale, può, per un certo periodo, essere distaccato al Parlamento regionale. “Per la presidenza dell’Ars – dice – mi occupo di rapporti tra il Parlamento e gli assessorati e le società regionali, oltre a svolgere una consulenza per l’attività legislativa. Sono dipendente regionale da 38 anni e sono stato deputato all’Assemblea regionale siciliana per due legislature di seguito. Ho il mio bagaglio di esperienza per svolgere questo ruolo. Conosco bene uomini e cose”, conclude. Candidato alle scorse elezioni regionali, Lentini è anche il primo dei non eletti di Forza Italia. Il suo contratto con la presidenza dell’Ars, della durata di un anno (fino al 9 gennaio 2019), prevede una retribuzione di 2.365,60 euro lordi mensili (come rimborso al dipartimento regionale di provenienza) e 907,66 euro lordi mensili di oneri riflessi a carico dell’Ars.

Lavorano per i due vicepresidenti del Parlamento regionale, invece, Claudia La Rocca e Toti Lombardo. La prima, deputato regionale nella scorsa legislatura, non si è ricandidata alle passate Regionali per via dello scandalo “firme false” che ha travolto il Movimento 5 stelle palermitano. “Ma – spiega – Giancarlo (Cancelleri, ndr) mi ha chiamata perché conosco bene questo lavoro e, tra l’altro, mi sono occupata anche del coordinamento dei lavori per la preparazione del programma elettorale”. Tra i collaboratori esterni del vicepresidente grillino, Claudia La Rocca è a capo della segreteria particolare e in alcuni casi si occupa anche di attività legislativa. Il suo contratto scadrà nel 2022, a fine legislatura, e prevede una retribuzione di 2.895 euro lordi mensili. “Avere dei collaboratori – ci tiene a precisare – non deve essere considerato uno spreco, perché il lavoro è moltissimo, se fatto bene, ed è senza orari”.

Toti Lombardo, figlio dell’ex presidente della Regione, Raffaele, collabora praticamente dai giorni dell’insediamento con il vicepresidente Roberto Di Mauro, di Popolari e autonomisti, ex Mpa. Contattato al telefono da LiveSicilia per raccontare di cosa si occupa nelle sue vesti di consulente “per l’attività istituzionale”, con un contratto dal 4 luglio al 31 dicembre 2018 di 12.350 euro lordi, preferisce non rispondere, suggerendo che debba essere piuttosto Di Mauro a illustrare il suo incarico. “Ha seguito tutta la preparazione dei lavori che hanno portato all’approvazione della Finanziaria – dice il vicepresidente – e si occupa di attività legislativa. Ha lavorato, per esempio, ai ddl sulle ex province o sulle Ipab”.

A Palazzo dei Normanni c’è anche un altro grillino ex parlamentare regionale che non si è ricandidato per via dell’inchiesta “firme false”, ma anche per una nuova direzione che la sua vita ha preso dopo una malattia da cui, per fortuna, è uscito vincente. Si tratta di Giorgio Ciaccio. Fa parte dei collaboratori esterni del deputato questore Salvatore Siragusa, del Movimento 5 stelle. Stessa retribuzione della collega La Rocca, anche Ciaccio ha un contratto fino a fine legislatura. “L’attività in Questura – dice – è impegnativa. Solitamente lavoro dalle 8.30 del mattino alle 20 di sera. Mi occupo anche di attività amministrativa e sono stato scelto per le mie competenze”.


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