PALERMO – Ikea punta su Brancaccio per la costruzione del suo nuovo megastore a Palermo, ha aperto il dialogo con il sindaco Leoluca Orlando ma chiede anche garanzie di legalità sul territorio per dare il via alla costruzione del secondo punto vendita in Sicilia. Dopo mesi di voci e smentite, qualche settimana fa il colosso svedese ha rotto gli indugi e, in occasione dell’inaugurazione del nuovo punto vendita di Pisa, il management ha confermato l’intenzione di investire nel capoluogo siciliano. Una conferma attesa da anni e che ha fatto drizzare le orecchie a Palazzo delle Aquile.
Due emissari del colosso svedese sono venuti a Palermo per incontrare il primo cittadino e gli assessori Tullio Giuffrè e Marco Di Marco, una visita istituzionale di cortesia per presentare a grandi linee il progetto. “Esprimiamo apprezzamento per l’attenzione di Ikea su Palermo – dice Orlando -. Restiamo in attesa di una conferma formale dell’interesse dell’azienda sulla nostra città e della specificazione degli interventi proposti che saranno esaminati dalla giunta, dalla commissione Urbanistica e dal consiglio comunale”.
Come dire, nulla ancora è stato messo nero su bianco ma intanto si è registrato un primo contatto tra Ikea e l’amministrazione comunale, in occasione del quale si è discusso anche di alcuni dettagli. L’area prescelta dall’azienda svedese è quella di Brancaccio, accanto ai centri commerciali Forum Palermo e Leroy Merlin, ma soprattutto vicino all’autostrada (con gli svincoli dedicati che saranno presto completati), alla fermata del tram e a quella del passante ferroviario che porta fino a Punta Raisi. Una sistemazione ideale, per Ikea, che punta alla creazione di una cittadella del commercio alla porta Sud di Palermo: grandi marchi come Ipercoop, Ucicinemas, Mediaworld, Leroy Merlin e infrastrutture funzionanti, alla periferia della città ma in potenziale collegamento con tutta la Sicilia occidentale. L’investimento stimato è di almeno 50 milioni di euro.
Gli svedesi, però, prima di presentare un progetto formale chiedono trasparenza e legalità. Vogliono avere a che fare, insomma, con imprese o proprietari di terreni assolutamente irreprensibili da un punto di vista legale onde evitare problemi futuri. “Si è parlato di un protocollo sulla legalità che aspettano di definire con il Prefetto – dice l’assessore alle Attività produttive Marco Di Marco -, si sono dichiarati interessati a un’area di Palermo, non hanno ufficializzato la scelta di Brancaccio, anche se hanno parlato di un’area vicina all’autostrada, magari riqualificando strutture fatiscenti o degradate senza impatti troppo grandi sulla mobilità. Sono molto prudenti perché la condizione che pongono per avviare il progetto è la firma del protocollo di legalità, individuando così l’area e i soggetti con cui collaborare avendo un ‘ombrello’ per operare tranquillamente. Non vogliono avere problemi. E’ stata una visita di cortesia dopo la notizia uscita all’inaugurazione del centro di Pisa, ma non possiamo sbilanciarci a dire altro se prima non c’è l’ufficialità di Ikea nel procedere”.
Prudenza a parte, il negozio di Palermo dovrebbe essere poco più grande di quello di Catania e dovrebbe dare lavoro a 300 o 400 persone, senza considerare l’indotto che si genererà vista la volontà del gruppo di far produrre il 20 per cento di quanto venduto in loco: una sorta di risarcimento per la città ospitante. Ma la politica di Ikea punta anche sul rispetto dell’ambiente e la sostenibilità, ecco perché l’area interessata (grande 100mila metri quadrati, di cui 36mila solo per il negozio) potrebbe ospitare anche un parco urbano. Ikea punta sull’area che si trova sulla parte opposta dell’autostrada rispetto al centro Forum. Un’area al momento categorizzata come verde agricolo, sebbene siano presenti strutture fatiscenti. Se questa strada non fosse percorribile Brancaccio potrebbe offrire altre aree, ma l’azienda ha fatto intendere di aver scartato ipotesi come Carini o Tommaso Natale, dalla parte opposta della città rispetto alla periferia Sud.
Non è un mistero che proprio il Forum sia, tra i centri commerciali, quello che economicamente sta rendendo di più anche grazie alla sua posizione che serve un’area (la zona Sud di Palermo ma anche i paesi limitrofi) in cui non c’è concorrenza, a differenza della parte Nord dove si concentrano il Conca d’Oro, La Torre o il Poseidon di Carini. Inoltre il megastore di Palermo sarebbe un punto di riferimento anche per i clienti provenienti da Trapani o Agrigento. Il 25 per cento del fatturato del punto vendita di Catania è composto da palermitani che fanno la spola ed ecco perché Ikea si è convinta ad accelerare per aprire nel capoluogo un nuovo punto vendita.
“Facciamo gli auguri al gruppo Ikea perché possa venire a Palermo e contribuire a qualificare l’offerta commerciale della città – dice l’assessore Tullio Giuffré – ma il dato che voglio sottolineare è che l’interesse di aziende come Ikea è determinato dalla capacità e dal potenziale del trasporto pubblico ferrato in città che sarà presente a Palermo”.
L’iter comunque non sarà semplice: indipendentemente dall’area, servirà una variante urbanistica che dovrà passare dal consiglio comunale, per non parlare delle procedure sulle grandi superfici di vendita che prevedono passaggi ben precisi. Superati tutti gli ostacoli burocratici, la costruzione vera e propria del megastore non dovrebbe essere troppo lunga. Anche se quello di Ikea può essere visto come un ritorno: negli anni scorsi si era parlato di un progetto, poi arenatosi nel 2009 con gli svedesi che hanno preferito Catania.
“Il progetto Ikea non nasce oggi con la giunta Orlando, se ne parla da anni – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia – e lo dico da componente della commissione Urbanistica che ha sentito parlare anni fa di questa opera. Apporterebbe in quella zona uno sviluppo non indifferente, come non indifferente sarebbe il carico urbanistico: c’è il cimitero, ci saranno i mercati generali di cui bisogna tenere conto. Siamo favorevoli al progetto, ma è necessario che venga valutato dalle organizzazioni del commercio in sede di conferenza di servizi e la commissione Urbanistica farà la sua parte, così come il consiglio comunale. L’ideale sarebbe far valutare la variante anche dal nuovo Ufficio del Prg. Ikea sarà un marchio prestigioso, ma va conciliato con le attività presenti in città: non sempre si produce occupazione, se poi le altre aziende chiudono”.
LE REAZIONI
“Da anni si parla dell’arrivo a Palermo di Ikea, speriamo sia la volta buona – dice il presidente della commissione Attività produttive Paolo Caracausi – da presidente della commissione farò la mia parte e insieme ai colleghi siamo pronti a dare i pareri necessari affinché si accelerino le procedure. In questo momento la città ha bisogno di nuovi investimenti e nuove opportunità di lavoro per le migliaia di giovani e meno giovani in cerca di occupazione. La zona individuata mi sembra quella ideale in quanto quella a più alta densità commerciale e l’insediamento del colosso svedese potrebbe dare maggiore impulso alle attività esistenti. Il protocollo sulla legalità potrebbe essere sottoscritto da tutti gli imprenditori esistenti nella zona di Brancaccio per dire tutti insieme no alla mafia e alla criminalità organizzata”.