Il bambino morto in ospedale| "Ciao piccolo grande Ivan" - Live Sicilia

Il bambino morto in ospedale| “Ciao piccolo grande Ivan”

La scuola Cirincione di Bagheria

La lettera dell'ex dirigente scolastico di Ivan, deceduto al Di Cristina martedì notte.

PROVINCIA DI PALERMO
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PALERMO – La notizia della sua morte è arrivata in ogni casa di Bagheria ed ha gettato tutta la cittadina nello sconforto. Ivan fino a pochi giorni fa tirava calci ad un pallone, giocava coi suoi compagni, “era sorridente e allegro”, come dice la sua ex dirigente scolastica e non sembrava avere alcun problema di salute. Martedì notte la tragedia che lo ha strappato dalle braccia di chi lo amava. Il bambino aveva avuto la febbre, ma le sue condizioni sono inspiegabilmente peggiorate e nel giro di poche ore precipitate.

Chi conosceva il piccolo è sotto choc, incredulo. Alla redazione di LiveSicilia il dirigente scolastico Vittoria Casa ha inviato una lettera in cui racconta con amore di averlo visto crescere: per otto anni Ivan aveva frequentato la scuola Cirincione di Bagheria, che sis tringe adesso attorno al dolore della famiglia.

“Quando stamattina una tua insegnante tra le lacrime mi ha comunicato che non c’eri più – scrive  – sono rimasta impietrita, senza fiato. Le parole sono diventate pietre, sassi immobili avvolti in un ”NO” strozzato e muto. La morte lascia sempre increduli ed inebetiti  ed ancora di più se a lasciarci è un bambino di soli dodici anni, pensi a lui, ai suoi genitori, ai suoi compagni, al  dolore che rischia di trascinarti in un lungo inverno di emozioni e sentimenti; rivedi, come in una pellicola riavvolta velocemente, frammenti di vita vissuta insieme, espressioni, risate, pianti e bronci, abbracci e sorrisi e fai fatica ad accettare che un bambino che hai visto crescere per otto anni ,giorno dopo giorno, anno dopo anno non ci sia più. Lo rivedi alla scuola dell’infanzia e poi in prima, seconda, terza, quarta, quinta elementare. I ricordi si accavallano e fai fatica a contenerli tutti.  Eri un bambino educato e buono, e per questo amato da tutti, con una maturità raggiuta negli ultimi anni più consapevole rispetto ai tuoi coetanei. La vita ti ha fatto crescere troppo in fretta”.

“A settembre sei diventato” grande” – continua la lettera – sei andato alle “medie” ed eri contento per  questa nuova avventura  ma ovunque mi vedessi o ci incontrassimo mi venivi incontro e mi abbracciavi come sempre, con il tuo solito affettuoso” Ciao direttrice”. C’era una bella complicità tra  noi due : la tua classe era adiacente la mia e quando i tuoi compagni approfittando del cambio d’ora alzavano un po’ la voce tu eri lì a controllare i miei movimenti per avvisarli del mio arrivo e riportare l’ordine, sorridendo  compiaciuto per la mia approvazione. Ti ho rivisto appena pochi giorni fa , sul marciapiede davanti la scuola sorridente e sereno come sempre e come sempre mi sei venuto incontro e salutato. Non sapevamo che sarebbe stata l’ultima volta. Mi mancherà il tuo “ Ciao direttrice”. Che la terra ti sia lieve, piccolo grande Ivan”.

 


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