PALERMO – “Non ci interessano i posti in giunta. Chiediamo però chiarezza, vogliamo capire se ci sono le condizioni per andare avanti con questa esperienza di governo”. Le parole di Totò Cardinale hanno aperto la presentazione del nuovo movimento Sicilia Futura, nato dalla federazione di Sicilia democratica per le Riforme e Pdr. Un soggetto politico che nasce con l’obiettivo di “raccogliere attorno a Matteo Renzi una vasta area di consenso”, e che parte dal “presupposto che il rapporto con Roma, e con il sottosegretario Davide Faraone, è fondamentale”. Per Cardinale, presidente di Sicilia Futura e presente oggi all’Ars, “risolvere il dramma della Sicilia in autonomia è velleitario”.
Sulle condizioni per continuare l’esperienza Crocetta, il nuovo movimento politico ha la sua ricetta. “Abbiamo chiesto al segretario regionale Fausto Raciti di convocare un tavolo di confronto aperto a tutti i gruppi di maggioranza in cui si possa discutere in un rapporto di pari dignità, dove nessuno sia considerato marginale o di serie B – ha spiegato Cardinale -. Noi porteremo il nostro programma, con proposte da realizzare anche nel breve termine. Il nostro impegno continua – aggiunge il presidente di Sicilia Futura -. Nostri assessori in giunta? E’ marginale. Vogliamo però sapere se esistono una o più maggioranze”. L’idea dei rappresentati di Sicilia Futura è quella di “un patto di fine legislatura che non escluda il coinvolgimento delle opposizioni. Anche se – ha continuato Cardinale -, non credo che un patto con il M5s sia realizzabile”.
Otto i deputati all’Ars di Sicilia Futura. Si tratta di Totò Lentini, Salvatore Cascio e Nicola D’Agostino, del gruppo di Sicilia democratica; dal Pdr, invece, Giuseppe Picciolo, Eddy Tamajo, Marcello Greco, Salvo Lo Giudice e Michele Cimino. “Questo gruppo ha un unico comune denominatore. Siamo tutti uniti in difesa dei valori della Sicilia – ha spiegato quest’ultimo -. Adesso bisogna vedere cosa il presidente Crocetta vorrà fare nei prossimi due anni. Se in tal senso ci sarà chiarezza andremo avanti. Altrimenti non siamo disponibili”.
Un movimento che un lato guarda a Faraone, dall’altro a Crocetta, e che non si preoccupa dei rapporti non idilliaci tra i due. “Con Sicilia Futura vogliamo lanciare un appello al dialogo – è il pensiero di Picciolo -, e il nostro appello vale per tutti. È chiaro che non si può lavorare da separati in casa”. A Picciolo ha fatto eco Cascio, ex Cantiere popolare: “Siamo amici di Faraone e Renzi, così come siamo in linea con Crocetta, al quale nessuno da Roma ha tolto la fiducia”.
“Sicilia Futura – ha detto il coordinatore regionale Nicola D’Agostino – ha l’obiettivo di rafforzare l’area di centrosinistra. Oggi impegnandosi, laddove se ne ritrovassero le ragioni, a dare un senso a questa deludente legislatura. Al centro della sua azione: la cura del territorio (dissesto idrogeologico, depurazione, raccolta differenziata) e uno sviluppo economico sostenibile (industrializzazione leggera, agricoltura biologica)”.
Duro con la prima parte dell’esperienza Crocetta anche Totò Lentini: “In questi tre anni non abbiamo avuto nessuna risposta. Ecco perché nasce questo movimento. Abbiamo chiesto più volte chiesto a Crocetta una riunione di maggioranza, ma siamo stati sempre messi alla porta”. Lentini pone le condizioni per andare avanti, a cominciare dalla fine dell’esperienza dei tecnici in giunta. “Il governatore sappia che non siamo in cerca di poltrone, il nostro ingresso al governo non è scontato . Occorre verificare se Crocetta avrà realmente interesse a portare a termine le riforme e se si andrà avanti con i politici votati dal popolo”.