Speriamo che lo giudichino giudici seri .
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Siamo a questo punto perche' siamo amministrati da gente inutile gente raccomandata gente che prende lo stipendio e che poi non si interessa di niente.
Portateli a casa dell'ex sindaco Orlando lui e' sicuro che li ospita e sarebbero in buone mani.
Differenziata e a che a serve sono tutti parassiti papponi e poi tutta sta spazzatura finisce tutta assieme x cui e tutto un magna magna..
Nemmeno Dionisi o uno migliore di lui può tirare il sangue dalle rape. I giocatori del Palermo sono quelli che vediamo ogni partita: molto mediocri.
Bellissimo. Mi domando spesso cosa sia sia la vita; se basti respirare e fare cacca e pipì per definirla tale. E se, per quanto mi sforzi, non trovo risposte a queste domande vorrei tanto che altri se le ponessero. Ma non lo fanno, chiusi nelle proprie certezze. Fermi nella loro coerenza che, come diceva Prezzolini: “E’ la virtù degli imbecilli”.
Caro Roberto, qualche tempo fa, nel corso delle mie passeggiate antitrombotiche pomeridiane, sono entrato in uno di quei negozietti che chiamano ” Mercatino dell’usato”. Il mio sguardo, al termine di un’abbuffata di Marcel Proust, andò su una libreria polverosa che accoglieva, su piani diversi, un Abecedario e la mitica collana de “I Quindici”. Mi trovai spintonato in un passato, molto passato, quando
mi dimenavo inconsapevolmente, di puro istinto, fra la “Q” di c-q- uaderno e la “C” di s-q-c- uola e …., sbagliando una volta su tre, optavo per la parola “lib-bro”. Era comunque una fatica e spesso fallivo. L’ Abecedario o “i Quindici”, un dilemma che mi afflige tutt’ora, nel ricordo stizzoso di un compagnetto che tutto sapeva, conoscendo a memoria le immagini e il numero della pagina del libro di storia ed io che a mala pena conoscevo “la parentesi giraffa”, perché l’unica “graffa” che conoscevo era quella che galleggiava sull’olio bollente dello “zio Nino” e si spiaggiava su un letto di zucchero in attesa di essere amorevolmente soccorsa dal mio appetito. Ma, detto questo…ed altro ancora se vuoi, credo, e ne ho la certezza, che esista un filo sottile, una luce, un pensiero impalpabile di “pura energia”, che per taluni può essere appellata come “fede” e per altri come “fato” o qualsivoglia speranzosa espressione, che, delimita in astratto, ma nettamente, il confine fra il bene ed il male, il giusto e l’errato, il pianto ed il riso… e che a volte chiamiamo “vita”. A presto fratellino.
Leggere le Sue esposizioni è meraviglioso.
Meravigliosa…..