PALERMO – Nino Di Matteo elogia il codice etico del Movimento 5 Stelle. E il Movimento 5 Stelle elogia Nino Di Matteo direttamente sul blog di Beppe Grillo con un articolo a firma di Luigi Di Maio.
“Lunedì mattina ho partecipato a un incontro alla Corte di Cassazione insieme al magistrato Nino Di Matteo e al sostituto procuratore Woodcock, dove abbiamo discusso di corruzione ed efficacia delle leggi – racconta Di Maio -. Di Matteo, durante il dibattito, ha pubblicamente elogiato il nostro codice etico, da poco approvato dagli iscritti. Secondo lui è un importante e positivo segnale di svolta per tutta la politica e che le polemiche che ne sono scaturi sono strumentali al mantenimento di una situazione insostenibile in cui i partiti non hanno mai voluto assumersi la responsabilità politica della condotta dei loro uomini”.
Sul blog c’è il video dell’intervento del magistrato palermitano minacciato da Cosa nostra. Un estratto di un paio di minuti in cui Di Matteo invoca il “recupero della primazia della politica nella lotta alla mafia e a ogni altra forma di criminalità”.
“Per troppo tempo abbiamo sentito la politica – ha detto Di Matteo -, ogni qual volta si aveva la notorietà di un’indagine che riguardava il rapporto di un politico con la mafia, dire nella migliore delle ipotesi ‘Aspettiamo la sentenza definitiva della magistratura’, operando quindi una sovrapposizione tra due concetti che devono rimanere, soprattutto in un sistema democratico, assolutamente distinti: la responsabilità penale e la responsabilità politica”.
Poi il passaggio sul codice dei grillini, che Di Matteo introduce come “una riflessione sull’attualità”, difendendo l’iniziativa dei 5 Stelle con parole d’elogio e di sintonia: “Le polemiche che sono recentemente conseguite all’approvazione di un codice etico interno al Movimento 5 Stelle che riguarda proprio il rapporto tra l’eletto o il candidato di quel Movimento e vicende giudiziarie che lo dovessero riguardare, ecco quelle polemiche mi sembrano onestamente sterili, anzi strumentali al mantenimento di una situazione insostenibile. Io credo invece che quel codice costituisca un importante e molto positivo segnale di svolta. In particolare perché finalmente contribuisce a distinguere la valutazione di responsabilità politica che deve scaturire da certi comportamenti o certe situazioni dalla eventuale responsabilità penale”.
“E’ stata disinvoltamente definita come svolta garantista di quel Movimento politico – prosegue Di Matteo – una iniziativa che a mio parere, finalmente, anche in applicazione dell’articolo 54 della Costituzione, consente, e in alcuni casi impone, l’attivazione di meccanismi di responsabilità politica che muovano dal basilare rispetto del buon senso comune e del principio costituzionale che impone ad ogni cittadino, cui siano affidate funzioni pubbliche, di adempierle con rispetto e onore”.
Una difesa a spada tratta per la quale Di Maio nel suo post ringrazia il magistrato palermitano assicurandogli “che io e il Movimento 5 Stelle saremo sempre in prima linea per combattere la corruzione, a partire dalla selezione della nostra classe dirigente. Ne approfitto per invitare nuovamente tutti i partiti ad adottare il nostro codice etico: qualcuno presentabile rimarrà anche a loro”.
Una sorta di contropiede mediatico sul tema della legalità per i grillini in queste ore alle prese con le ultime notizie in arrivo da Roma, dove il sindaco Virginia Raggi è indagata per abuso d’ufficio. Ma anche l’indice di una sintonia con Di Matteo. Che negli ultimi mesi ha moltiplicato i suoi interventi pubblici di sapore politico, come in occasione del referendum sulla riforma costituzionale quando si spese in eventi pubblici difendendo le ragioni del No con interventi dallo spiccato profilo politico prima che giuridico.
Qui il video dell’intervento condiviso sul blog di Beppe Grillo