"Il caro energia porterà a tanti licenziamenti" - Live Sicilia

“Il caro energia porterà a tanti licenziamenti”

Lorenzo Costanzo, segretario della Cidec di Catania, chiede interventi urgenti.

In una nota Lorenzo Costanzo, segretario della CIDEC associazione dei commercianti di Catania, dichiara: “Il caro energia sta mettendo in ginocchio molti imprenditori con aumenti catastrofici causando danni, licenziamenti e fallimenti – afferma – è un momento molto delicato perché si stanno rivivendo tutti i problemi post Covid, problemi che nelle aziende si stavano cominciando a superare. Tutto questo – aggiunge Costanzo – avviene mentre alla Regione si vota l’elezione del presidente e la nuova Assemblea regionale. È in atto una passerella di politici che pensano di riuscire a convincere i cittadini ad andare a votare in un momento cosi delicato. Ritengo che sia pazzesco non riconoscere che il paese sta affrontando una preoccupante crisi energetica globale che costringe a chiusure forzate imprese artigiane e agricole. I pescatori, gli autotrasportatori sono allo stremo delle forze, insieme ad altre attività, col rischio della perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro a Catania e provincia, e lo spegnimento dell’entusiasmo dei coraggiosi imprenditori che avevano da poco superato il brutto periodo del Covid.

Il grido di allarme della Cidec ha come obiettivo quello di lancia un monito alle istituzioni, poiché le aziende in gravi difficoltà dopo l’impennata dei costi energetici, creeranno una forte crisi economica con licenziamenti a raffica.
«Siamo costretti a chiudere». È questo il monito lanciato dal mondo del commercio ed associazioni di categoria nella patria dell’artigianato di qualità siciliana rinomata in tutto il mondo. Ormai da mesi siamo costretti anche noi piccoli esercenti, a fare i conti con il caro-bollette, così come tutti del resto. Il continuo aumento delle fatture di gas ed energia elettrica sta mettendo a dura prova la sopravvivenza di centinaia di attività che rappresentano uno dei settori trainanti dell’economia cittadina il cui venir meno implicherebbe effetti devastanti anche al suo indotto, dal commercio all’artigianato, con conseguenti ripercussioni sull’occupazione (panetterie, pasticcerie, gelaterie, macellerie, bar ristoranti, carrozzieri, smaltatori, lavanderie, produttori in genere, sartorie, ecc).

Si tratta di migliaia di persone costrette a pagare le conseguenze del caro-bollette dovuto ad una “tempesta perfetta” di guerra e speculazioni economiche, che la politica non ha saputo o voluto prevedere. Onesti lavoratori costretti a pagare le conseguenze dell’inettitudine e della poca lungimiranza dei nostri politici del Parlamento europeo.
La Politica – conclude Costanzo – invece di continuare a fare annunci e proclami, dovrebbe, stanziare nell’immediato dei fondi attraverso l’IRFIS, ente regionale finanziario, per abbattere le bollette del 40-50%. Dunque attendiamo risposte concrete dal Governo regionale.

Una situazione che non può più durare all’infinito, soprattutto se i famosi aiuti arrivassero troppo tardi, e le imprese avessero dovuto necessariamente chiudere, perché senza energia elettrica non si può lavorare.


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