Il caso Sammartino: la sospensione e le reazioni della politica

Il caso Sammartino: la sospensione e le reazioni della politica

Le note delle segreterie a margine dell'inchiesta
L'INCHIESTA
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PALERMO- Fioccano le reazioni sulla sospensione del vicepresidente della Regione, Luca Sammartino, nell’ambito di un’inchiesta per corruzione e voto di scambio.

Conte (M5S): “Centrodestra indifferente alla corruzione”

Dalla nuova inchiesta siciliana sul voto di scambio arriva “la conferma che il centrodestra non può assolutamente parlare su questi temi perché da Nord a Sud è una questione generale, che riguarda poi in particolare le amministrazioni di centrodestra, da sempre notoriamente indifferenti alla penetrazione della corruzione, alle infiltrazioni della malavita e al voto di scambio politico-mafioso, che noi come M5S abbiamo rafforzato nel 2019”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte.

De Luca (ScN): “Schifani vada a casa”

“Appendiamo sgomenti della notizia dell’inchiesta. Sammartino è stato sospeso per un anno dai pubblici uffici, ebbene riteniamo che il presidente Schifani debba immediatamente ritirare le deleghe al suo numero due traendone le necessarie conclusioni: questo Governo è definitivamente arrivato al capolinea, Schifani abbia un sussulto dignità e vada a casa”. Lo dice il leader di Sud chiama Nord e federatore della lista Libertà, Cateno De Luca.

“Che dice Salvini?”

Ancora De Luca: “Noi non raccattiamo ‘feccia politica ‘ pur di avere voti come ha fatto Matteo Salvini. Salvini in questi anni ha fatto ‘riciclaggio di politici’ in tutta Italia, a partire dal meridione e questa è la fine che stanno facendo i suoi uomini. Cosa dice Salvini di Luca Sammartino? Come mai questo silenzio? Dica cosa pensa. La Meloni lo pretenda visto che è un ministro del suo governo. Denunciamo da tempo che esiste un sistema politico-mafioso, basta far finta che sono questioni che non vi riguardano”.

M5S: “Quadro sconcertante”

“In poco più di una settimana tre indagini su gravi sospetti di voto di scambio politico-mafioso, corruzione e altri reati tipici dei colletti bianchi tra Palermo e Catania, tutti a marchio centrodestra. Prima l’arresto di Mimmo Russo (Fdi), poi l’indagine a carico del sindaco di Paternò Naso, di un assessore e di un ex assessore: oggi l’indagine a carico del vice presidente della Regione Sammartino e del sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, che è stato anche arrestato.

“Un quadro sconcertante di commistione tra istituzioni, politica, affari e mafia, che si aggiunge ad un proliferare di scandali che riguardano i più svariati comitati d’affari, con particolare attenzione ai fondi del Pnrr”. Lo affermano i rappresentanti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato.

Rando (Pd): “È allarme”

“Non si può far finta di nulla davanti a indagini su corruzione, mafia, appalti e voto di scambio elettorale politico mafioso”.

“Una commistione di interessi che conferma la necessità di alzare il livello di guardia e mettere al centro dell’azione politica etica pubblica e antimafia sociale, anticorpi contro le infiltrazioni criminali”. Lo afferma la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e Lotta alle mafie della segreteria nazionale del Partito Democratico.

La Vardera (ScN): “Ecatombe del governo”

“I fatti che riguardano Luca Sammartino dimostrano che siamo di fronte a una ecatombe politica del governo Schifani. Sammartino infatti è il numero due di Schifani e mi auguro che il presidente della Regione lo rimuova immediatamente e che faccia una seria riflessione sulla prosecuzione del suo mandato come governatore”.

“La Sicilia in questi giorni ha subito decine di arresti per mafia e corruzione, siamo di fronte a un vero e proprio allarme sociale”. Lo dice il vice presidente dell’Antimafia e dell’anticorruzione regionale, Ismaele La Vardera.

Verini (Pd): “Intervenga l’antimafia”

“Le notizie che giungono dalla Sicilia sono gravissime e confermano un quadro e fatti di intreccio tra politica e malaffare, tra certi ambiti istituzionali e mafie. Gli arresti effettuati, la sospensione del Vicepresidente della Regione sono elementi che devono allarmare. Si conferma purtroppo come certe pratiche e certe relazioni siano vitali e pericolose. Chiederemo che anche la Commissione Antimafia si occupi al più presto della questione”. Ad affermarlo è il capogruppo Pd in Commissione Antimafia Walter Verini.

Catanzaro (Pd): “Altra indagine, preoccupante escalation”

“Un’altra indagine scuote la Sicilia, questa volta coinvolge il governo Schifani arrivando al vicepresidente della Regione. La preoccupante escalation di vicende giudiziarie che interessano politici ed amministratori dimostra la necessità di diffondere a tutti i livelli la cultura della ‘buona amministrazione’. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars.

Germanà (Lega): “Grave intempestività provvedimenti”

“Ferma restando la fiducia incondizionata nell’operato dei magistrati, non posso non registrare una grave intempestività dei provvedimenti che sono correlati a presunti fatti ipotizzati da indagini condotte tra il 2018 e il 2020, ma che vengono emessi dopo oltre tre anni e a pochi giorni dalla scadenza del termine della presentazione delle liste”. Lo dichiara il senatore siciliano della Lega Nino Germanà.

“Premesso questo e, conoscendo e frequentando da anni Luca, sono sicuro che saprà dimostrare quanto prima la propria estraneità a quanto gli viene contestato e, pur avendo apprezzato la sua generosità nell’aver rimesso nelle mani del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ogni delega ricevuta, sono certo che, nel rispetto della legge, che correttamente esclude le cariche elettive dalla misura della sospensione dai pubblici uffici, Luca continuerà la propria attività politica di deputato regionale con l’amore e la passione per la Sicilia e per i siciliani”.

Lega all’Ars: “Sammartino dimostrerà la sua estraneità”

“Siamo e rimaniamo garantisti e siamo certi che il collega Luca Sammartino, di cui conosciamo il senso delle Istituzioni e la sua abnegazione nel servire la Sicilia, dimostrerà la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati”. Lo dicono in una nota i deputati del gruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana Marianna Caronia, Giuseppe Laccoto, Vincenzo Figuccia, Salvatore Geraci e Mimmo Turano.

Lionti (Uil Sicilia): “Delusi”

“Siamo fortemente delusi da questa politica che dimostra di non occuparsi dei reali bisogni dei lavoratori, dei cittadini, dei giovani e degli anziani. Adesso si avvicinano le elezioni, ci saranno nuovi programmi e nuove promesse. Promesse sino ad oggi non mantenute. I siciliani hanno bisogno invece di risposte concrete”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia,

E aggiunge: “Lo abbiamo sempre detto che servono programmi con una scadenza da concordare e rispettare nel segno della trasparenza e della legalità ma che soprattutto ci siano controlli e un confronto continuo con le organizzazioni sindacali”.

Mannino (Cgil): “Degrado politico”

“Il degrado politico, istituzionale, morale che emerge in queste settimane con le numerose indagini e relative misure cautelari per voto di scambio e patti con la mafia è sconcertante. E’ segno che l’economia di molte aree della Sicilia è ancora in mano a faccendieri, corrotti, a politici che tradiscono il loro compito di essere al servizio della collettività”.

“Ma anche del fatto che il voto, da strumento di democrazia e per cambiare la propria condizione, viene forzato, mercificato e messo al servizio del malaffare per l’interesse di alcuni. Questo è danno, è prepotenza, violenza contro la collettività e la gente onesta. E’ puro squallore”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino.


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