PALERMO – Nessuno sospettava niente, nessuno aveva fatto caso a quello strano via vai di uomini nella zona, nessuno era al corrente che quel grande palazzo, al civico 27 di largo Villaura, nascondesse in realtà al suo interno un centro massaggi a luci rosse in cui si sarebbero prostituite casalinghe e madri di famiglia in difficoltà economiche. Eppure l’appartamento, a pochi passi da via dei Cantieri, era meta di moltissimi clienti che avrebbero fruttato un business da migliaia di euro. Ad accogliere i clienti e promuovere i servizi del “centro massaggi” che adesso è stato posto sotto sequestro, tre donne insospettabili, madri di famiglia non più giovanissime, accomunate dal fatto di aver perso il posto di lavoro. Una di loro, secondo quanto emerso dalle indagini, fino a poco tempo prima era titolare di un asilo nido, una struttura chiusa per difficoltà economiche. Storie che lasciano di stucco chi le ascolta, chi vive o lavora nella zona e, perfino gli stessi condomini del palazzone “incriminato”.
“Non ho parole – commenta Giulia, che risiede in quel palazzo da poco più di un anno e mezzo -. La notizia l’ho appresa dai giornali e ancora adesso non riesco a credere che a pochi passi da casa mia succedesse tutto questo. Vado all’Università, al lavoro, entro ed esco continuamente da questo portone, e non avevo capito niente. Sarà anche per il fatto che si tratta di un palazzo grande, di 15 piani e quindi è più facile nascondere un’attività del genere”. Ma, sospetti a parte, a far discutere sono soprattutto l’identità e l’età delle tre donne, tutte sopra i 40 anni. “Stavolta entra in gioco qualcos’altro – dice un commerciante di largo Villaura – di solito dietro queste attività camuffate da centro massaggi ci sono giovani donne, spesso straniere, ma sapere che anche donne che potrebbero essere all’apparenza delle qualsiasi signore e ma dri di famiglia si prestassero alla prostituzione fa riflettere e, personalmente, mi addolora”.
Una realtà, quella emersa nel corso del blitz della polizia, che porta i più a riflettere “sulla crisi che porta alla disperazione – dice un uomo sulla sessantina che passeggia il cane nella vicina via dei Cantieri -. Una crisi che non ti fa arrivare a fine mese e non ti permette di mandare avanti la famiglia. Prostituirsi è una cosa inaccettabile, ma non si deve cadere nella tentazione di esprimere facili giudizi senza immedesimarsi nel dramma di un genitore che non sa come far mangiare i propri figli”.
Se qualcuno prova in qualche modo a trovare delle giustificazioni tirando in ballo “le pesanti difficoltà economiche” c’è anche chi non sente ragioni e condanna senza attenuanti il fenomeno. “Se tutti scegliessimo di percorrere questa strada dove andremmo a finire? – interviene la titolare di un bar limitrofo -. La crisi colpisce tutti allo stesso modo ma bisogna farsi forza e rimboccarsi le maniche lavorando onestamente”.
Secondo altri, nonostante i controlli serrati e le operazioni dalle forze dell’ordine, il fenomeno della prostituzione non potrà mai essere debellato. “Chiudono questa casa d’appuntamenti oggi e domani ne aprirà un’altra – dice uno dei residenti del civico 27 che sta per rientrare a casa – questi centri massaggi spuntano come i funghi. È il mestiere più antico del mondo, una storia che nasce con l’uomo e continua nel corso dell’evoluzione. Un ‘lavoro’ che non passerà mai di moda. Nonostante la crisi”.