Centrodestra: "Crocetta folle |Senza bilancio, stop al ddl Province" - Live Sicilia

Centrodestra: “Crocetta folle |Senza bilancio, stop al ddl Province”

I leader dell'opposizione: "Se non abbiamo una Finanziaria come facciamo ad approvare una riforma degli enti locali? Il governatore è convinto di potersi ripresentare ai siciliani slegandosi dai partiti, ma i siciliani non ne possono più. Sull'elezione del vicepresidente dell'Ars la maggioranza è stata scorretta e si è tenuta tutte le poltrone". "CROCETTA: QUERELO CASCIO PER EDUCARLO ALLE BUONE MANIERE"

La conferenza
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PALERMO – “Si fermi la discussione sulla riforma della Province. Prima bisogna chiudere il bilancio”. Il centrodestra all’Ars prova a stoppare il ddl che dovrebbe dare vita ai Liberi consorzi la cui discussione in Aula verrà avviata proprio oggi. E i deputati di Forza Italia, Ncd, Cantiere popolare, Lista Musumeci e Mpa rilanciano anche i dubbi su una manovra economica che appare sempre più difficile, minacciando persino l’Aventino.

“In queste ore – spiega il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – stiamo sentendo voci di ogni tipo. Sentiamo parlare di un congelamento delle rate di mutuo che finirebbe per aggravare la portata degli interessi. Sentiamo parlare di un bilancio ‘differito’, in pratica un nuovo esercizio provvisorio. E addirittura di un nuovo mutuo, che finirebbe per far passare alla storia l’assessore all’Economia Baccei come l’uomo che ha indebitato di più la Sicilia”.

“Chiederemo allora – aggiunge il coordinatore regionale di Ncd Francesco Cascio – di posticipare la discussione sul ddl delle Province, in attesa di avere un quadro chiaro della situazione finanziaria. Basta una semplice norma di differimento del termine del mandato dei commissari, in scadenza domani. Ma chiediamo una operazione trasparenza nei conti della Regione. Ancora oggi non abbiamo alcun atto ufficiale alcuna notizia reale sulle condizioni delle nostre casse. Chiederemo anche una seduta d’Aula affinché Crocetta possa venire a illustrarci i conti della Regione. Sulla riforma delle Province – conclude Cascio – non possiamo non notare che la cosiddetta ‘riforma’ si tradurrà semplicemente in una mutazione del nome. Poi tutto resterà com’è. E siamo pure arrivati ultimi in Italia”.

“Crocetta – aggiunge Cascio – non solo è inadeguato a guidare la Sicilia, ma è anche scollegato dalla realtà. A chi, come Emanuele Macaluso, lo definisce ‘parolaio’ rilancia la riforma elettorale con la doppia scheda, con sè svincolato dai partiti. Evidentemente le sue abitudini non gli consentono di capire che anche i siciliani che lo hanno votato non lo vogliono più. Se oggi Crocetta si candidasse, riceverebbe l’un per cento. Dato da tutti i suoi nominati e destinatari di incarichi e prebende”.

E a scuotere il centrodestra, anche la questione relativa all’elezione del vicepresidente dell’Ars, con la scelta del deputato Pd Giuseppe Lupo. “Noi – ha detto il capogruppo di Cantiere popolare Toto Cordaro – siamo disposti a lasciarle tutte le poltrone al centrosinistra. Ma nove su nove nel consiglio di presidenza è una cosa che supera ogni immaginazione”.

“Nemmeno in Burundi – ha detto Falcone – si assiste a una situazione del genere. Nel Consiglio di presidenza non c’è nemmeno un componente dell’opposizione”. Sull’argomento, Francesco Cascio, fa anche un “mea culpa”: “Se il centrodestra fosse rimasto unito – ha detto – non ci saremmo trovati in questa situazione. Ma una maggioranza responsabile, a quel punto, – ha ribadito – sarebbe uscita dall’Aula, lasciando all’opposizione la possibilità di eleggere il proprio candidato. Credo che potesse essere utile l’intervento della presidenza dell’Ars: noi chiediamo l’annullamento di quella elezione. Stiamo pensando a un Aventino parlamentare”.

“Nel ddl delle Province la sorte del personale dipendente rimane legata ai futuri rapporti finanziari con lo Stato. Non si sa quindi né come, né quando, né “se”. Questo ddl quindi è inutile e dannoso. Visto che ha chiesto per due anni le Province alla sospensione della democrazia. Da un governo di sinistra non te lo aspetti. Se lo avesse fatto un governo di destra, avrebbero mandato già l’esercito”. Poi, un passaggio sul bilancio. “La situazione oggi – ha detto Musumeci – è drammatica e rischia di esserlo ancora di più. La Regione ha solo una via d’uscita: quella di rinegoziare con lo Stato le entrate che ci riconosce lo Statuto. La condotta remissiva di Crocetta sta solo portando nuovi disastri. Continuare a tagliare significherebbe paralizzare la Sicilia. Adesso il governatore – aggiunge – parla di una nuova legge elettorale con la quale svincolarsi dai partiti, a cominciare dal suo, e presentarsi come ‘uomo nuovo’. Ma Crocetta è vittima di se stesso e condivide le responsabilità col Partito democratico che lo ha inventato, lo ha mantenuto al suo posto e adesso lo tiene sotto minaccia”. E sugli scontri tra il Pd e Crocetta, torna Cordaro: “Abbiamo sentito in commissione antimafia, il governatore chiedere persino di ‘cacciare’ un sottosegretario che si è permesso di dire che Crocetta si limita a fare denunce. Il riferimento è chiaramente indirizzato a Davide Faraone. Probabilmente il governatore non solo è scollegato dalla realtà, ma è anche masochista. Visto che è noto a tutti che il premier Renzi ha delegato proprio Faraone per le questioni riguardanti i conti della Regione”.


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